Contro le politiche dell’Ue che, ultima decisione in ordine di tempo che li vede contrari, ha autorizzato la vendita di farine di grilli, e per denunciare una situazione ormai insostenibile anche a causa dei rincari degli ultimi anni. Sono scesi in strada coi loro trattori ieri, in Molise, centinaia di agricoltori.
A Campobasso la manifestazione si è svolta in contrada Colle delle Api. Tra le richieste degli imprenditori agricoli, sussidi da parte del governo centrale, no al cibo sintetico e alle cavallette come cibo, no agli impianti fotovoltaici sui terreni produttivi.
La prima cosa da fare, hanno chiesto gli agricoltori, è di tutelare il prodotto made in Molise (e in generale made in Italy). La materia prima ha costi ormai anomali, il gasolio ha subito rincari pesanti. Gli imprenditori locali quindi non riescono ad andare avanti.
«Ormai nelle nostre aziende non ce la facciamo più. Tra i danni prodotti dai cinghiali, la nuova Pac in base alla quale non si capisce cosa seminare e cosa non seminare. Alla fine sono tutti prodotti che piacciono ai cinghiali. Tutto questo viene messo in campo per farci fuori», ha detto uno dei manifestanti ai microfoni di Teleregione.
«Io ho chiuso la mia azienda qualche anno fa, sono qui per dare la mia solidarietà ai giovani che non devono fare la stessa fine che ho fatto io», ha aggiunto un altro.
Manifestazione pacifica e senza intoppi grazie alla presenza delle forze dell’ordine, ma i disagi al traffico si sono registrati (lo scopo minimo di una manifestazione di protesta).
«No alla moda di utilizzare i terreni fertilissimi del basso Molise per l’installazione di pali eolici o fotovoltaici – ha dichiara Marco Travaglini a Termoli – L’importante è che non vengano più coltivati. Siamo arrivati persino ad avere contributi per lasciare i terreni incolti. Così ci tolgono la dignità». Ha poi proseguito: «Stiamo avendo tantissimi problemi con i cinghiali, con la raccolta in generale. Non abbiamo più nessun sussidio a fronte dei costi del gasolio alle stelle. È inconcepibile togliere a un agricoltore la possibilità di coltivare un grano. È qualcosa di inaccettabile. Non possiamo più competere con lobby».
Alla giunta del Molise hanno chiesto «contributi a fondo perduto per recuperare i danni della peronospora del 2023».

Commenta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.