Il Tar Molise ha sospeso la delibera della giunta regionale (la numero 48 del 29 gennaio scorso) che ha approvato il piano di rilevazione dei debiti commerciali di Palazzo Vitale al 31 dicembre 2023, l’avviso ai creditori e lo schema di istanza di ammissione.
«È stata accolta tempestivamente la nostra richiesta a tutela di tutti coloro che vantano crediti nei confronti della Regione Molise e che hanno rischiato di perderli del tutto o solo in parte», è il commento del presidente di Confindustria Vincenzo Longobardi che ieri ha dato notizia del provvedimento del Tribunale amministrativo.
Le principali contestazioni rilevate dall’associazione degli industriali molisani, che si è rivolta al Tar affidando il ricorso agli avvocati Giuliano e Salvatore Di Pardo, riguardano la scarsa pubblicità data all’atto (anche perché i fornitori che non chiedono di essere ammessi alla procedura entro 60 giorni dalla pubblicazione dell’avviso sul sito della Regione perdono il diritto a essere pagati) e, nel merito, la percentuale del “taglio” dell’ammontare: si va dal 20 al 60% nel caso dei crediti più risalenti nel tempo.
La prossima udienza è fissata il 10 aprile, giorno in cui il termine assegnato ai creditori sarebbe comunque spirato. Ed è questo il motivo per cui il Tar ha disposto con decreto presidenziale lo stop alla procedura, rinviando l’esame delle altre questioni alla valutazione più compiuta da parte del collegio.
«Aspettiamo di conoscere l’esito dell’azione che abbiamo intrapreso, nell’interesse generale e non solo delle nostre imprese associate, ritenendo necessario ristabilire la legittimità sui crediti vantati nei confronti della Regione», ha quindi concluso Longobardi.
In Consiglio la prima a insorgere era stata l’esponente del Pd Micaela Fanelli. Una mozione a sua prima firma chiedeva l’annullamento della delibera in autotutela. Emendato dalla maggioranza, l’atto di indirizzo è stato approvato col solo impegno all’esecutivo a rivedere proprio i termini di presentazione dell’istanza da parte dei creditori.
«In attesa dell’udienza del 10 aprile, un’altra pesantissima tegola cade sull’operato di Roberti e della sua giunta, rendendo sempre più evidente a tutti i molisani la profonda incapacità amministrativa del centrodestra, a tutti i livelli – ha commentato ieri Fanelli – Non riescono a raddrizzare il tiro sulla sanità, hanno abbandonato i trasporti, sono stati cassati dal Tar sul dimensionamento scolastico, sono favorevoli all’autonomia differenziata della Lega Nord, hanno aumentato le tasse al massimo e ora vengono stoppati anche sui crediti commerciali».