Ne abbiamo parlato! Vi abbiamo raccontato dell’iniziativa di Ludovica Socci che nelle scorse settimane ha lanciato l’appello per una raccolta fondi a livello internazionale per liberare dall’inferno nel quale una famiglia di civili è improvvisamente precipitata all’indomani di quel 7 ottobre del 2023 in cui Israele ha dato avvio al genocidio di Gaza.
Abbiamo raccolto e raccontato il sogno di Ludovica nonostante ci sembrasse un’impresa la cui riuscita pareva quasi impossibile, fare uscire da Gaza, Tareq, operatore umanitario suo amico, e liberarlo da quell’inferno insieme alla moglie e due bambini. E invece è accaduto: finalmente sono tutti salvi al Cairo.
Lei, operatrice umanitaria, è figlia di Ludovico Socci, personaggio eclettico, affabulatore, resosi indimenticabile anche perché con Fred Buongusto, suo compagno di scuola, ha condiviso il sogno di riuscire a conquistare il successo pur partendo da una piccola e sconosciuta regione come il Molise. Amato e criticato com’è consuetudine della piccola provincia è stato press-agent prima dello stesso Fred poi di altri cantanti di successo e compiendo avventurosi percorsi è riuscito a disporsi tra il mondo della politica e quello dello spettacolo dove si è conquistato l’affetto e la stima di numerosi personaggi consolidando, tra le altre, una bella amicizia con Milly Carlucci. Se n’è andato alcuni anni fa lasciando una figlia che ha voluto portasse il suo nome e che abbiamo ritrovato in questa circostanza in cui assistiamo col fiato sospeso all’incendio di odio e violenza che avvolge il Medio Oriente, e non solo quel territorio.
«Non si può descrivere l’emozione che ho provato nell’abbracciare Tareq, Yara, Joud e Nahed – scrive nel suo messaggio Ludovica – finalmente giunti al Cairo. Non hanno ancora una casa e passeranno qualche notte in un motel. Siamo andati a cena a mangiare tagliatelle e cannelloni. Eravamo tutti felici, anche se, purtroppo, non dimentichi dell’orrore in cui hanno vissuto in questi mesi. Ad ogni passaggio di aereo, sguardi atterriti e orecchie tappate. Ci hanno raccontato che è stato bellissimo potersi fare una doccia e gustare un pasto caldo dopo tanti mesi. Abbiamo riso, scherzato, pianto e poi… il carboidrato ha fatto il resto. Grazie a voi tutti per aver reso possibile tutto ciò. Da domani si inizia a lavorare per far uscire da Gaza anche i nonni e i tre zii di Joud e Nahed».
Ludovica Socci vive in Libano ed ha approfittato dell’opportunità che l’Egitto sta offrendo di accogliere i palestinesi intenzionati a lasciare il loro territorio. Ma per riuscirvi occorre impegnare una ingente somma di denaro.
Quella di aiutare la famiglia di Tareq ad uscire da Gaza è stata una iniziativamolto sofferta da parte di Ludovica. Si è sentita in colpa nell’assumere l’impegno di cercare aiuto per salvare un suo amico mentre altre migliaia di persone soffrono le medesime atrocità. «Sì è vero – ammette Ludovica – ho vissuto un profondo dilemma personale e professionalmente perché penso che i Palestinesi debbano poter rimanere in Palestina, a Gaza, ma la verità è che lì vengono ogni giorno uccisi a migliaia. Pensare cosa avrei fatto io durante l’olocausto o cosa dovrei fare ora durante questo genocidio è molto legittimo. La coscienza e il cuore mi hanno imposto di salvare Tareq e la sua famiglia e, non solo per riconoscenza verso quello che loro hanno fatto per me quando mi trovavo a Gaza, ma considerando quanto orrore queste persone sono costrette a vedere ogni giorno sotto i loro occhi e, paventando l’imminente invasione a Rafah. Certo! Mi sono chiesta se Tareq e la sua famiglia meritano più di altri di vivere? Ovviamente no! Però Tareq per me è famiglia!
Sono felice ed orgogliosa dell’accoglienza che il mio messaggio di aiuto ha ricevuto in Molise. Ci speravo perché mio padre mi ha sempre parlato del buon cuore dei molisani. Ringrazio il Quotidiano e Primo Piano per la sensibilità e l’attenzione con cui hanno dimostrato condivisione verso la sofferenza di un popolo inerme».
Vittoria Todisco