Il Quirinale ha risposto alla lettera aperta, inviata qualche settimana fa al Capo dello Stato, del Comitato spontaneo “Autonomia differenziata, l’Italia che non vogliamo” sul disegno di legge Calderoli.
A Mattarella i promotori del sodalizio, fra cui il prof Unimol Rossano Pazzagli e il prof Umberto Berardo, chiedevano di rinviare alle Camere il ddl Calderoli una volta che venisse approvato anche dalla Camera rilevando «palesi vizi di costituzionalità».
Dal Colle ha riscontrato la nota il generale Ferlito dell’Ufficio per gli Affari giuridici e le relazioni costituzionali. Ha evidenziato che «in conformità all’assetto istituzionale stabilito dall’ordinamento costituzionale, in sede di esame del provvedimento da parte delle Camere avranno modo di confrontarsi e comporsi le diverse sensibilità con riferimento all’attuazione del citato articolo 116, terzo comma (che prevede l’autonomia differenziata, ndr). Fin qui «riscontro di palese circostanza», commentano dal Comitato. Ferlito però ha anche aggiunto, proseguendo nella risposta, ribadendo («fermo restando») la «necessità di assicurare il rispetto del complesso di principi e valori sanciti dalla Costituzione».
I promotori del sodalizio molisano ritengono «difficile con emendamenti alla Camera impedire, come si auspica nella risposta, i vizi di costituzionalità presenti in un provvedimento che a nostro avviso va proprio annullato in toto in quanto, più che prevedere autonomia, disegna un decentramento di poteri e attribuzioni alle regioni di competenze che, oltre a spaccare il Paese Italia, lo pone su una china pericolosissima creando profonde diseguaglianze di natura territoriale che penalizzeranno ovviamente i ceti più poveri e soprattutto chi è senza reddito». Apprezzano però il richiamo al rispetto dei principi e dei valori costituzionali perché «proprio questo si chiedeva nella lettera aperta al Presidente Mattarella».
Il 29 aprile il ddl sarà in discussione alla Camera. In quel giorno, alle 17, il Comitato terrà una conferenza stampa in piazza Prefettura a Campobasso per fare il punto sulle attività di mobilitazione fin qui realizzate sul territorio. Di qui l’appello «a quanti sono sensibili a un tema di attualità politica come quello dell’autonomia differenziata di essere presenti quel giorno in piazza per un confronto che aiuti a definire le strategie più utili per continuare a lottare contro un disegno di legge ambiguo e pericoloso che, camminando parallelamente a quello sul premierato, creerebbe nel Paese enormi difficoltà e discriminazioni».