In Molise il 42,1% dei minori vive in una condizione di povertà relativa (22,2% media Italia). Il dato allarmante emerge dalla ricerca “Domani Im)possibili” di Save the Children presentata ieri a Roma.
Dai numeri relativi al 2022 elaborati dall’Istat per l’organizzazione internazionale indipendente che dal 1919 lotta per migliorare la vita dei bambini, risulta che il Molise, per incidenza di povertà, è superato solo dalla Calabria (44,9%).
Significative le differenze territoriali. «Se regioni come il Trentino Alto Adige e il Friuli Venezia Giulia hanno percentuali di minorenni in povertà relativa uguali o inferiori al 10% (rispettivamente, 8,8% e 10,1%) – si apprende dallo studio – in altre, in particolare al Sud e nelle Isole, l’incidenza della povertà è particolarmente elevata e, in alcuni casi, supera abbondantemente il 30% e addirittura il 40%».
L’Istat, riassume il dossier, misura la povertà sia in termini assoluti sia relativi. Sono considerate in povertà assoluta le famiglie e le persone che non possono permettersi le spese minime per condurre una vita accettabile. La soglia di spesa sotto la quale si è assolutamente poveri è definita dall’Istituto nazionale di statistica attraverso il paniere di povertà assoluta che comprende beni e servizi considerati essenziali (spese per la casa, per la salute, il vestiario). L’entità di queste spese cambia in base a dove abita la famiglia, alla sua numerosità e ad altri fattori come l’età dei componenti.
Le famiglie “povere relative” sono invece quelle che hanno una spesa per consumi pari o al di sotto di una soglia di povertà relativa convenzionale (linea di povertà). Nel 2022 la soglia di povertà relativa familiare è pari a 1.150 euro per un nucleo di due componenti
Tornando al report di Save the Children e guardando alle statistiche disponibili e complete più recenti, nel 2022 versavano in condizione di povertà relativa il 22,2% dei minori e il 13,4% viveva in povertà assoluta. Dato che, secondo le stime preliminari di Istat, appare in crescita per il 2023. La distribuzione territoriale dei minori in povertà assoluta in Italia rivela differenze significative tra le macroaree del Nord, del Centro e del Mezzogiorno. Quest’ultima conosce un’incidenza maggiore del fenomeno, pari al 15,9%, a fronte del 12,3% del Nord e dell’11,5% del Centro.