In inverno hanno sofferto gli albergatori di San Massimo, questa estate toccherà a tutti i molisani. Pochissima neve sul Matese: oltre agli impianti chiusi, questa condizione causa una carenza idrica che si sta facendo già sentire in tutta la sua portata.
Da qualche giorno stiamo documentando su Primo Piano il razionamento deciso dai Comuni in seguito alla riduzione del flusso operata da Molise Acque. Stavolta perché manca la materia prima, spiega il presidente del Cda Stefano Sabatini. Ieri anche sulla stampa online del Beneventano si dava conto di irregolarità nell’erogazione idrica in alcuni centri, in particolare Castelpagano e Colle Sannita. «I nostri tecnici stanno attuando delle manovre per mitigare la problematica», la nota di Gesesa.
«Stiamo monitorando le sorgenti, la situazione appare già delicata a causa delle mancate precipitazioni invernali. Una simile condizione critica si è registrata nel 2017. Dobbiamo fare dei ragionamenti con la Grim e capire come intervenire al meglio», ancora Sabatini. Per quanto riguarda il basso Molise, se la portata del Molisano centrale non dovesse essere sufficiente, l’azienda speciale di via De Pretis è pronta a riattivare il potabilizzatore per l’acqua del Liscione.
Di qualche giorno fa la nota firmata dal dirigente dei servizi tecnici di Molise Acque, l’ingegner Carlo Tatti, che invita Comuni, Egam e Grim al monitoraggio della risorsa idrica: «Si porta a conoscenza che si sta registrando un calo nell’erogazione delle sorgenti profonde e ancor più in quelle superficiali. Le scarse precipitazioni meteo che hanno caratterizzato la passata stagione invernale e primaverile, inducono alla massima prudenza e attenzione. È quanto mai indispensabile evitare adispersioni di acqua e usi impropri che con l’innalzamento delle temperature aumentano in maniera esponenziale. Al momento, l’erogazione dalle sorgenti è quotidianamente monitorata dai tecnici di Molise Acque, e non si esclude la possibilità che le sorgenti superficiali possano manifestare un repentino abbassamento della portata erogata. Ciò posto, si rappresenta l’assoluta necessità, da parte di tutti i soggetti coinvolti, di provvedere a un’indispensabile ottimizzazione dell’uso della risorsa idrica e monitoraggio sul corretto uso della risorsa al fine di limitare possibili disservizi all’utenza finale».
Intanto, con sentenza depositata ieri, il Consiglio di Stato ha confermato l’annullamento dell’aumento tariffario definito da Molise Acque nel 2021 in maniera retroattiva. Alla magistratura amministrativa si rivolsero 30 Comuni e l’anno scorso il ricorso curato dall’avvocato Salvatore Di Pardo fu accolto dal Tar. Con le stesse motivazioni, il verdetto è stato confermato da Palazzo Spada: non si possono stabilire aumenti in maniera retroattiva e la fissazione delle tariffe idriche è competenza dell’Egam, non più di Molise Acque.
Sul punto, il presidente Sabatini spiega che si sta lavorando al nuovo adeguamento in maniera condivisa con Egam e Grim. Con quest’ultima società, che gestisce il servizio idrico integrato, si stanno cercando soluzioni all’esposizione debitoria nei confronti dell’ex Erim.

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