Il Liscione non soffre quanto Occhito (che ha perso in nove giorni altri dieci milioni di metri cubi). La sua acqua però sarà potabilizzata a partire dalle prossime ore per andare in soccorso al Molisano centrale e rafforzare la fornitura alla zona costiera e all’immediato entroterra.
L’attivazione dell’impianto che consente di utilizzare le risorse dell’invaso artificiale anche per le utenze domestiche – non solo per l’irrigazione – è stata programmata nelle scorse settimane dall’azienda speciale regionale Molise Acque e man mano realizzata. «Abbiamo trasferito alcune unità di personale dal funzionamento della diga al potabilizzatore – ha dichiarato a Primo Piano Molise il presidente dell’ex Erim Stefano Sabatini – in modo da assicurarne il funzionamento in sicurezza».
Sul litorale d’estate la popolazione raddoppia (almeno) e allo stesso tempo aumenta anche il fabbisogno per l’agricoltura. Per evitare che restino a secco famiglie e terreni, la misura è stata decisa con anticipo e sarà messa in campo a partire dalle prossime ore.
Per il resto, sono numerosi i Comuni della regione che chiudono l’acqua di notte e, tanti, anche in molte ore del giorno. Non sempre, quando c’è l’erogazione, i residenti riescono a utilizzarla a pieno. La pressione spesso non è quella che servirebbe. Anche questo, ha spiegato Sabatini, è colpa della rete colabrodo. «La troppa dispersione rende difficile poi raggiungere la giusta pressione. L’ho detto più volte e lo ribadisco: è fondamentale intervenire con urgenza sulle reti, altrimenti ogni sforzo che mettiamo in campo rischia di essere vanificato».
Dal capo di Molise Acque arriva ancora una volta l’invito a evitare sprechi e utilizzare l’oro blu in maniera razionale e razionata. «Purtroppo l’assenza di precipitazioni nevose durante questo inverno ha abbassato il livello delle nostre sorgenti e la scarsità di piogge ha fatto il resto. Quelle previste per i prossimi giorni potrebbero in qualche modo essere d’aiuto, ma resta l’esigenza di un consumo più che responsabile», così Sabatini.
Insieme ai Comuni, aggiunge, «stiamo gestendo in maniera oculata una situazione comunque molto impegnativa, ma con estrema collaborazione e andando incontro ai bisogni dei centri che hanno maggiori problemi riusciamo a farvi fronte. Purtroppo gli effetti del cambiamento climatico li stiamo già vivendo in pieno».
Drammatici i dati che arrivano dal Consorzio di Bonifica della Capitanata, invece. L’ente gestisce, fra gli altri, il lago artificiale di Occhito (uno dei più grandi d’Europa) creato con uno sbarramento sul fiume Fortore, al confine fra Molise e Puglia. Se il 28 giugno del 2023 la disponibilità idrica dell’invaso (destinato a usi irrigui delle province di Campobasso e Foggia) era di 233 milioni di metri cubi, ieri era di 116 milioni. E negli ultimi nove giorni ne ha persi dieci: la rilevazione effettuata il 19 giugno indicava una disponibilità di circa 126,6 milioni di metri cubi di acqua, quella di ieri 116,9 milioni.

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