Centinaia di agricoltori, arrivati in città con decine di trattori, si sono radunati ieri mattina davanti alla sede del Consiglio regionale del Molise per manifestare contro la proliferazione incontrollata dei cinghiali, un problema che sta causando ingenti danni alle coltivazioni e mettendo a rischio la sicurezza dei cittadini. La manifestazione, organizzata da Coldiretti, ha visto la partecipazione di numerosi mezzi agricoli che hanno paralizzato la circolazione in via IV Novembre.
L’urgenza di un piano straordinario
Affiancati da allevatori, imprenditori agricoli e semplici cittadini, gli agricoltori hanno espresso il loro malcontento per le devastazioni provocate dai cinghiali. Le aziende stanno chiudendo, i raccolti vengono distrutti e i danni economici ammontano a migliaia di euro. Coldiretti ha sottolineato la necessità di attuare immediatamente un Piano regionale straordinario di contenimento della specie, come previsto da una specifica norma regionale. Il Piano dovrebbe fornire strumenti più efficaci per combattere l’invasione dei cinghiali e di altre specie selvatiche.
Conseguenze della crisi
La crisi causata dai cinghiali non riguarda solo l’agricoltura. La presenza massiccia degli ungulati ha anche aumentato il rischio di incidenti stradali, riducendo il livello di sicurezza sulle strade regionali. Inoltre, il settore agricolo è già messo a dura prova dall’aumento dei costi dei carburanti, aggravando ulteriormente la situazione economica degli agricoltori.
Interventi delle istituzioni
Durante la manifestazione, Armandino D’Egidio e Stefania Passarelli del Consiglio regionale sono usciti per incontrare i manifestanti, dimostrando la loro vicinanza alle problematiche sollevate. Al sit in ha preso parte anche Alessandro Amoroso, sindaco di Petrella Tifernina, che ha inteso sostenere la causa degli agricoltori.
Richieste di Coldiretti
Dal palco allestito su un mezzo agricolo, i rappresentanti di Coldiretti hanno ribadito che la caccia di selezione, la cui estensione fino al 31 ottobre 2024 permette il prelievo del cinghiale, non è sufficiente. Il Piano straordinario proposto dovrebbe consentire la caccia anche nelle zone attualmente vietate, per ridurre efficacemente il numero di animali presenti sul territorio molisano.
Soluzione non più rinviabile
La situazione è diventata insostenibile per molti agricoltori, che vedono vanificati i loro sforzi e gli investimenti. «Abbiamo bisogno di interventi concreti e immediati. Non possiamo più permetterci di aspettare» – l’urlo di dolore dei manifestanti.
La pressione sulle istituzioni locali è alta, e la speranza è che questa manifestazione porti a misure rapide e decisive per affrontare l’emergenza.
La protesta di ieri è un chiaro segnale della disperazione e della determinazione degli agricoltori molisani. La speranza è che le istituzioni rispondano prontamente alle loro richieste, adottando misure efficaci per riportare sotto controllo la popolazione dei cinghiali e salvaguardare così l’agricoltura e la sicurezza della regione.
Si stima che in Molise siano attualmente presenti almeno 40mila ungulati.
L’impegno di Roberti
Il presidente della giunta ha assicurato che la Regione sostiene pienamente le iniziative di Coldiretti contro l’aumento incontrollato dei cinghiali. Dopo l’estensione della caccia di selezione fino al 31 ottobre 2024, l’esecutivo sta elaborando un Piano regionale di contenimento della specie. Il Piano, sviluppato in collaborazione con il ministero dell’Agricoltura, l’Osservatorio tecnico-scientifico e le associazioni di categoria (cacciatori, agricoltori, allevatori), mira a ridurre drasticamente la popolazione di cinghiali per proteggere l’agricoltura, le imprese e garantire la sicurezza degli automobilisti.

Commenta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.