Città simbolo per la vicinanza alle Isole Tremiti che furono luogo di confino per gli omosessuali durante il periodo fascista, Termoli ospiterà nel 2025 la quinta edizione del Molise Pride. L’annuncio di Arcigay Molise all’indomani della tappa isernina, sabato scorso.
Termoli è anche la città del governatore Francesco Roberti. L’Arcigay non fa alcun riferimento al presidente né alla polemica che ha visto l’associazione contrapposta al numero uno di Palazzo Vitale dopo le sue dichiarazioni dal palco dell’ultimo comizio prima del turno di ballottaggio a Campobasso. Riferendosi agli esponenti del Pd e agli insulti piovuti dai Pride a Meloni e Gasparri (come ha poi più volte spiegato), Roberti fece riferimento a coloro che vanno in giro «vestiti come pagliacci». Immediata la presa di posizione di Arcigay contro il linguaggio utilizzato da un alto rappresentante istituzionale. Poi l’invito di Luca Trapanese, assessore comunale a Napoli alle Politiche sociali: il governatore del Molise venga al Pride di Isernia. Vengo, la replica, se porti il presidente De Luca e lui chiede scusa a Meloni.
L’Arcigay, dunque, non fa riferimento alcuno alla polemica. Ma sulla scelta di Termoli per il 2025, la rete si è subito scatenata: «Chissà come è felice Roberti – ha scritto qualcuno nei commenti alla notizia rilanciata sui social dai quotidiani online – Se il presidente non va da Maometto, Maometto va dal presidente (parafrasando il proverbio Se Maometto non va alla montagna, ndr)…».
Sui canali social del Molise Pride sono attive già la raccolta fondi e la ricerca di volontari e volontarie «pronti a dare una mano a questa grande sfida».
A Isernia, sabato, lo slogan della quarta edizione è stato «Il Molise esiste. Anche io». L’evento, organizzato per la prima volta nel capoluogo pentro, è stato promosso dall’Arcigay Molise con il patrocinio della Commissione Pari opportunità della Regione Molise, della Provincia di Isernia e dei Comuni di Isernia, Campobasso, Agnone, Castel San Vincenzo, Conca Casale, Pietrabbondante, San Giuliano di Puglia e Vastogirardi. Testimonial della manifestazione per i diritti Lgbtq+ sono stati Nichi Vendola, ex governatore della Puglia e fondatore dell’Arcigay, Danilo Bertazzi, interprete di Tonio Cartonio nella Melevisione, e Pierfrancesco Citriniti, regista di Propaganda live.
Molti gli interventi e altrettanti i riferimenti all’assenza del governatore Roberti. «Un evento riuscitissimo – ha detto la presidente dell’Arcigay Molise Luce Visco – nonostante i messaggi brutti sui social che ci hanno definito pagliacci, in centinaia hanno partecipato per affermare i diritti civili».
C’erano il sindaco di Isernia Piero Castrataro e la sindaca di Campobasso Marialuisa Forte. «Durante la campagna elettorale – ha detto Forte – ho ricevuto la bandiera Lgbt e l’ho portata con me a Palazzo San Giorgio». La parata si è mossa da piazza della Stazione percorrendo le strade della parte nuova della città per approdare nel centro storico dove era in programma la “Notte Arcobaleno”, l’evento post Pride in Piazza Celestino V con Loren, cantante isernino di Sanremo Giovani, Dj Ryan Elia, Dj Mirko Martis, Dj Jessica, Dj Margot Williams. A chiudere l’evento il Roof Pride After Pary all’Underground Club Culture.

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