«Questa è la scuola che ci piace», la dirigente scolastica Rita Massaro chiude così l’ultimo collegio docenti dell’Istituto “D. Alighieri” di Ripalimosani. Una chiosa sentita, commossa e di notevole rilievo, perché legata a un episodio travolgente avvenuto all’interno del nostro Istituto solo qualche mese fa: a febbraio, dopo innumerevoli traversie burocratiche e personali, è approdato nella nostra Scuola secondaria di primo grado Alex (lo chiameremo qui così per proteggere la sua identità), un alunno proveniente da un Istituto comprensivo di un’altra cittadina molisana con una dolorosa storia di svantaggio, soprusi e solitudine alle spalle. Una storia molto triste, la sua: nemmeno adolescente, ha già dovuto combattere quotidianamente contro enormi avversità e contro il marciume che circonda il nostro mondo.
Catapultato all’improvviso, completamente solo, in una nuova realtà, accompagnato da paura e senso di disagio feroci, ha accettato però da subito di mettersi in gioco e di affrontare questa ennesima sfida con positività e tenacia. Non si è nascosto, ma si è messo a nudo, aprendosi gradualmente e facendosi conoscere da compagni e insegnanti grazie a quel suo modo di fare allegro, scanzonato, riflessivo e a volte un po’ sornione di chi, suo malgrado, la sa già molto lunga.
Con naturalezza, impegno e determinazione si è integrato velocemente nel nostro ambiente, sostenuto da tutti i docenti, da tutti i compagni e dal personale dell’intero Istituto.
A noi insegnanti è toccato il compito di preparare il terreno, prevenendo il pregiudizio ed educando come sempre tutti alla convivenza: nessuno mai ha mostrato quegli atteggiamenti discriminatori che forse Alex si aspettava di dover ancora affrontare. Il timore che lo accompagnava era, verosimilmente, anche quello di essere percepito come un ostacolo per la classe, un “intralcio” sopraggiunto in un momento fondamentale dell’anno scolastico in cui si è proiettati soprattutto alla preparazione dell’esame conclusivo.
Pur consapevole delle sue difficoltà, il ragazzo non ha mai provato vergogna, non ha alzato muri, ma ha chiesto con discrezione aiuto e accoglienza, offrendo al contempo a tutti una fondamentale opportunità di arricchimento interiore, personale e collettivo.
Questa è la scuola di cui abbiamo bisogno e che vogliamo costruire, una scuola inclusiva, capace di rispettare e valorizzare le differenze, una scuola accogliente, dove nessuno si senta escluso e dove tutti i ragazzi possano avere l’opportunità di formarsi per diventare cittadini attivi, consapevoli, partecipi. È la scuola di cui abbiamo bisogno. È la scuola per cui stiamo lavorando ogni giorno. È la scuola che meritano e che si aspettano di trovare i nostri studenti: è la scuola che ci piace.
Alex ha sostenuto con dignità, serietà, compostezza e impegno ammirevoli le prove scritte degli esami conclusivi del primo ciclo di istruzione e ha tenuto un orale eccellente, che ha letteralmente commosso tutta la Commissione: un’emozione unica, fortissima, che ogni docente serberà nel proprio cuore per sempre. Lo stesso pianto liberatorio dell’alunno al termine del suo brillante esame orale ne ha denotato l’animo sensibile e delicato, ma al contempo ha dato un senso compiuto, vero e profondo al nostro lavoro.
Al termine di questa bella esperienza sentiamo di dover fare una doverosa serie di ringraziamenti: grazie alla comunità-alloggio per minori di Campobasso, che ha affiancato e supportato il ragazzo sotto ogni punto di vista, favorendone il percorso di inserimento nel nuovo contesto relazionale, aiutandolo a credere in se stesso e a comprendere quanto sia importante la conoscenza, grazie alla dirigente scolastica e a tutto il personale dell’I.C. “Alighieri”, che con amore hanno accolto e costantemente incoraggiato il nostro alunno a concludere il proprio percorso di studi, affrontando con estrema prontezza e senza esitazione alcuna questa inattesa situazione e scongiurando così l’ennesimo caso di dispersione scolastica.
Il ringraziamento più grande e sentito, però, va soprattutto a lui, al nostro Alex, che con incredibile determinazione, costanza ed impegno ha dimostrato che con le proprie forze, piccole o grandi che siano, si possono raggiungere importanti traguardi.
Grazie per averci aperto il tuo cuore, Alex caro, e per aver arricchito in maniera così dirompente e inaspettata la nostra esperienza di vita: sei un modello da seguire, un esempio per tanti ragazzi della tua età che spesso si lasciano andare dinanzi ad un ostacolo, che non lo percorrono, ma deviano strada per prendere poi magari quella sbagliata. Grazie perché hai dimostrato che contro le infamie della vita le armi migliori sono la forza d’animo, la tenacia e la pazienza. Perché, come sosteneva Hermann Hesse, «la forza d’animo irrobustisce, la tenacia diverte e la pazienza dà pace».
In bocca al lupo di cuore per un futuro lucente e radioso a te, nostro caro ragazzo! Non fermarti mai.

I tuoi prof

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