Anche il Molise soffre per la carenza idrica. Ma in regione l’emergenza è scattata a causa della dispersione. Oltre la metà delle risorse distribuite da Molise Acque alle reti comunali si perde per strada. E le sorgenti sono ai livelli minimi, per cui l’azienda speciale è stata costretta a ridurre il flusso pur pompando tutta l’acqua possibile. Una combo micidiale, dunque, che ha portato a situazione critiche come quella di Agnone.
«Alla città altomolisana noi forniamo 19 litri al secondo, ma purtroppo sono in grande difficoltà», spiega il presidente dell’ex Erim Stefano Sabatini. Colpa delle perdite e dell’accresciuto fabbisogno. Basti pensare a quanti turisti sono in queste settimane, in questi giorni di Ferragosto, a Staffoli.
È urgente, rilancia quindi Sabatini, intervenire sulla dispersione.
Per quanto riguarda la costa, la situazione è abbastanza gestibile. Il potabilizzatore attivato a Guardialfiera sta funzionando a supporto del Molisano centrale. E il Liscione continua a tenere. «Il livello nell’ultima misurazione è a 117 metri. Il massimo è 125», ancora Sabatini. Situazione sotto costante monitoraggio ma lontana dal “volume morto” a cui si è dovuto arrendere l’invaso di Occhito, chiuso da ieri con conseguenze molto pesanti per l’agricoltura pugliese.
Perdite, carenza idrica, guasti. I problemi non mancano neanche in Molise. «Li stiamo affrontando quotidianamente insieme ai Comuni. Un ringraziamento, me lo consenta, voglio farlo a tutti i nostri dipendenti, operatori esperti e sempre pronti a intervenire con abnegazione e spirito di sacrificio», chiude Sabatini.