È stato avviato, nella Seconda Commissione consiliare di Palazzo D’Aimmo, l’iter per l’esame della proposta di legge che istituisce l’Agenzia regionale per la Montagna e detta disposizioni per lo sviluppo delle aree montane.
Il testo è stato presentato dal presidente dell’organismo Armandino D’Egidio e dalla vice presidente del Consiglio Stefania Passarelli. Proprio a quest’ultima è stato affidato il ruolo di relatrice. Alla ripresa dei lavori, dopo la pausa di agosto, saranno programmate le audizioni con gli stakeholder che operano sul territorio molisano.
Il ddl prevede che la Regione, riconoscendo e promuovendo la salvaguardia e la valorizzazione delle zone montane, il cui sviluppo integrale costituisce obiettivo di interesse prioritario, istituisca l’Agenzia regionale per la Montagna e ne individua le funzioni. Il nuovo ente sarà chiamato ad attuare il “Piano di sviluppo della montagna” e ad assicurare l’efficacia delle politiche della montagna, in armonia con la decisione arrivare all’estinzione definitiva delle soppresse Comunità montane (la cui liquidazione dura da un decennio).
All’Agenzia il disegno di legge affida numerosi compiti: svolgimento delle attività e delle funzioni precedentemente attribuite alle disciolte Comunità montane; proseguimento, quale commissario unico, e avvalendosi dell’ausilio della “cabina di regia” di cui al comma 4 dell’articolo 70 della legge regionale 2 del 16 gennaio 2012, delle residuali attività di liquidazione; individuazione, nel rispetto dei ruoli e delle funzioni già assegnate da altri soggetti nell’ambito delle competenze del settore, degli interventi di sistemazione idrogeologica ed idraulico-forestale; promozione, conservazione e valorizzazione del patrimonio agro-silvo-pastorale pubblico e privato; promozione della multifunzionalità delle imprese agricole stipulando contratti di collaborazione con gli imprenditori agricoli; valorizzazione delle potenzialità produttive, ricreative e culturali dell’ambiente rurale e naturale mediante progetti che assicurano la riqualificazione dei borghi montani; il mantenimento della funzionalità delle infrastrutture escursionistiche; la valorizzazione delle produzioni agricole tipiche del territorio rurale; per i comuni montani con meno di cinquemila abitanti nei quali il servizio di trasporto pubblico è mancante o inadeguato ai bisogni delle comunità l’organizzazione del trasporto di persone e merci, anche in deroga alle norme regionali vigenti, utilizzando i mezzi di trasporto disponibili sul territorio e ricercando l’integrazione con i servizi di linea già istituiti.
Inoltre, la proposta prevede che la Regione riconosca il ruolo multifunzionale dell’imprenditore agricolo, gli consenta di derivare dall’ambiente e dal territorio in cui egli opera forme alternative di reddito, riconoscendolo interlocutore privilegiato dell’Agenzia per la Montagna, e delle altre amministrazioni pubbliche regionali, per l’affidamento di servizi o lavori riguardanti: la tutela dell’ambiente, delle risorse naturali, del paesaggio e all’erogazione dei servizi ecosistemici, compresa la mitigazione dei cambiamenti climatici; lo sviluppo socioeconomico del territorio e alla conservazione delle peculiarità storiche e culturali dello stesso.

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