28 agosto 2024: nuova data cruciale per il sistema televisivo italiano con l’avvio della transizione al nuovo standard DVB-T2 per il digitale terrestre. Questo cambiamento, già pianificato da tempo, introduce una serie di aggiornamenti tecnologici che miglioreranno notevolmente la qualità delle trasmissioni televisive, con immagini più nitide e stabili.
Il passaggio coinvolge innanzitutto alcuni canali Rai come Rai Storia, Rai Scuola e Rai Radio 2 Visual, che ora sono trasmessi esclusivamente in DVB-T2, mentre altri canali, come Rai 1 HD, Rai 2 HD e Rai 3 HD, continuano ad essere disponibili sia nel vecchio formato DVB-T che nel nuovo DVB-T2.
Successivamente, in base ad un calendario non ancora definito, tutte le emittenti locali e nazionali dovranno trasmettere il proprio segnale in DVB-T2.
Chi deve adeguarsi e come
Coloro che hanno acquistato un televisore dopo il 22 dicembre 2018 non devono preoccuparsi, poiché questi apparecchi sono già compatibili con il DVB-T2 e con la codifica HEVC, necessaria per supportare anche l’HDR (High Dynamic Range). Chi possiede televisori più vecchi potrebbe dover prendere provvedimenti. Il metodo più semplice per verificare la compatibilità del proprio televisore è cercare il canale 200 (oppure, dopo il 28 agosto, i canali 501 Rai 1 HD, 502 Rai 2 HD, 503 Rai 3 HD, 54 Rai Storia HD, 202 Rai Radio 2 Visual HD), se non viene visualizzato, sarà necessario un aggiornamento.
Per chi non vuole cambiare televisore, esistono soluzioni alternative, come l’acquisto di un decoder compatibile. Il governo ha previsto un “Bonus decoder a casa” per gli over 70 con redditi inferiori a 20mila euro annui, che consente di ottenere gratuitamente un apparato compatibile. È possibile richiederlo tramite il numero verde 800 776 883, presso gli uffici postali o online all’indirizzo dedicato.
Perché questo cambiamento?
Il passaggio al DVB-T2 è motivato dalla necessità di liberare le frequenze televisive nella banda dei 700MHz, ora destinate alle reti mobili 4G e 5G. Questo processo, conosciuto come “refarming”, è stato deciso a livello europeo per migliorare la connettività mobile, che richiede larghezza di banda sempre maggiore. Il DVB-T2, grazie alla sua maggiore efficienza, permette di ottimizzare l’uso delle frequenze rimaste disponibili per la televisione.
La situazione attuale e le prospettive
Secondo un rapporto Auditel Censis, circa il 52,4% dei televisori nelle case italiane è già compatibile con il nuovo standard, mentre il restante 47,6% necessiterà di un aggiornamento. Tuttavia, la maggior parte delle famiglie dispone di più televisori, e si stima che almeno uno sia già pronto per il passaggio al DVB-T2. Ciò significa che circa il 64,8% delle famiglie ha almeno un dispositivo compatibile, lasciando circa 8,4 milioni di famiglie che dovranno affrontare la transizione.
Le istituzioni
Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha dichiarato su X (precedentemente noto come Twitter) che «l’Italia compie un ulteriore significativo passo verso il futuro della comunicazione digitale e del sistema televisivo nazionale». Urso ha sottolineato come questa scelta strategica, in linea con il nuovo contratto di servizio Rai, non solo migliorerà la qualità delle trasmissioni, ma rappresenta anche un impegno concreto del governo per rendere il Paese più tecnologicamente avanzato e connesso.
In conclusione, la transizione al DVB-T2 rappresenta un importante passo avanti per la televisione italiana, con benefici in termini di qualità dell’immagine e stabilità del segnale, ma richiede anche un adattamento tecnologico da parte dei cittadini, sostenuto da incentivi statali per le fasce più vulnerabili.

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