In Molise, su 185 strutture ricettive registrate, solo 18 hanno aderito alla fase sperimentale della Banca Dati Nazionale delle Strutture Ricettive e degli Immobili destinati a locazione breve o per finalità turistiche (BDSR), istituita dal ministero del Turismo. Ovvero, una percentuale del 9,73%, un dato che evidenzia una lenta risposta del territorio all’iniziativa volta a contrastare l’abusivismo nel settore turistico.
Il progetto della BDSR, che mira a creare una mappatura nazionale delle strutture ricettive per combattere l’ospitalità irregolare, prevede l’assegnazione di un Codice identificativo nazionale (CIN) a ciascun operatore del settore. A partire da oggi (1° settembre), il possesso di questo codice diventa obbligatorio per tutte le strutture. Gli imprenditori e le società che non si iscriveranno alla banca dati entro questa scadenza rischiano sanzioni che possono raggiungere svariate migliaia di euro.
La Regione Molise ha aderito alla BDSR il 31 luglio scorso, dando alle strutture locali tutto il mese di agosto per registrarsi e ottenere il CIN, come previsto dal Decreto legge 34 del 2019. Tuttavia, i numeri indicano che la maggior parte delle strutture non ha ancora completato il processo. In particolare, in provincia di Campobasso, solo 17 delle 149 strutture registrate hanno ottenuto il CIN, pari all’11,41%, mentre a Isernia la situazione è ancora più critica, con un solo CIN rilasciato su 36 strutture.
La BDSR non è solo uno strumento di controllo, ma anche un mezzo per garantire la qualità e la sicurezza delle strutture ricettive, poiché raccoglie informazioni dettagliate su ogni complesso, inclusa la tipologia di alloggio, l’ubicazione, la capacità ricettiva e i dati del gestore. Una volta ottenuto, il CIN deve essere esposto all’esterno dello stabile e riportato in ogni annuncio pubblicitario.
Nonostante la fase sperimentale, l’adesione rimane bassa, suggerendo che molti operatori potrebbero non essere ancora pronti per l’introduzione obbligatoria del codice a partire dal 1° settembre. Questo potrebbe comportare non solo problemi legali per chi non si adegua, ma anche un rallentamento nell’efficacia delle misure di contrasto all’abusivismo, uno degli obiettivi principali del ministero del Turismo con l’introduzione della BDSR.
L’auspicio è che con l’introduzione della forma obbligatoria, un numero maggiore di strutture in Molise e in altre regioni d’Italia completi il processo di registrazione, contribuendo così a una maggiore trasparenza e regolarità nel settore turistico.

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