Nessun rinnovo delle concessioni alla Idreg, le tre centrali idroelettriche situate a valle della diga del Liscione saranno gestite d’ora in poi direttamente dalla Regione Molise attraverso la sua Azienda speciale Molise Acque.
Lo ha deciso la giunta Roberti il 30 agosto scorso con una delibera che porta a compimento il percorso di rivalutazione dell’interesse pubblico e di esercizio del cosiddetto “diritto di ritenzione” che la legge affida alle Regioni alla scadenza del termine di concessioni di piccole derivazioni.
Contenimento della spesa pubblica e delle tariffe idriche applicate agli utenti, un significativo beneficio economico connesso all’efficientamento della gestione delle infrastrutture che costituiscono l’invaso artificiale di Guardialfiera: queste le ragioni sottese alla decisione. «Una buona notizia per la quale ringrazio davvero molto il governatore Roberti e l’assessore Marone che ci mette nelle condizioni di lavorare meglio per una gestione ottimale della risorsa idrica e del patrimonio infrastrutturale. Produrremo energia elettrica pulita e la venderemo nel modo migliore realizzando introiti che sono quanto mai importanti», il commento del presidente di Molise Acque Stefano Sabatini.
Le centrali affidate alla società di via Depretis sono la Molise 1 (Larino), la Molise 34 (Larino) e la Molise 62 (nei comuni di San Martino in Pensilis e Portocannone).
Le concessioni trentennali alla Idreg risalgono al 1990. Nel 2019, in vista della scadenza, la Spa ha presentato alla Regione formale richiesta di rinnovo. Istanze “procedibili” per il Servizio tecnico che nel marzo 2023 ha notificato le istanze anche a Molise Acque. L’azienda speciale, infatti, in base a una norma introdotta dal collegato alla Finanziaria regionale del 2021, ha un diritto di prelazione sulle «concessioni d’uso delle acque per fini energetici sulle condotte idriche di proprietà della Regione Molise». Diritto che Molise Acque ha esercitato il 14 aprile 2023 facendo così cadere la procedibilità del rinnovo a Idreg. La Spa ha provato, legittimamente, a resistere ma la Regione – si legge nelle premesse della delibera di giunta 416 del 30 agosto 2024 – può comunque, anche al di là dell’esercizio della prelazione da parte di Molise Acque, rivalutare l’interesse pubblico connesso alla concessione.
Quindi, su proposta dell’assessore Michele Marone (che cura fra le altre al delega al servizio idrico), l’esecutivo ha scelto di assegnare la gestione dei tre impianti all’azienda speciale che ne ha le competenze.
«Ora la struttura tecnica regionale dovrà formalizzare alcuni passaggi per dare esecuzione al provvedimento di giunta e poi noi cominceremo a gestire le centrali dopo una ricognizione sullo stato dell’arte. Gli impianti sono a valle del Liscione, dove il flusso è costante e questo dorevbbe assicurare continuità nel funzionamento. La legge – prosegue Sabatini – non consente di utilizzare l’energia prodotta per cui dovremo venderla e, ripeto, lo faremo nel migliore dei modi. Comunque potremo avere un bilanciamento fra quanto incasseremo e quanto invece spendiamo per alimentare i nostri impianti».
r.i.

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