Se tutti i Comuni razionano l’acqua chiudendo di notte i serbatoi la fase di emergenza che sta vivendo il Molise a causa della prolungata siccità sarà affrontata con minori disagi.
Ne sono convinti gli attori del servizio idrico integrato regionale messi ieri attorno allo stesso tavolo dal consigliere delegato Massimo Sabusco. A Palazzo Vitale la riunione che ha visto la presenza dei rappresentanti di Molise Acque (che si occupa di captazione e adduzione fino ai serbatoi comunali), Egam (l’ente di governo d’ambito), Grim (la società in house ai Comuni che gestisce la fornitura ad abitazioni e aziende oltre alla depurazione) e del Servizio della Regione.
Non tutte le città e i paesi del Molise risparmiano le risorse idriche chiudendo i serbatoi di notte, dal tavolo è partita un’ideale richiesta di contributo e sacrificio che ogni ente coinvolto poi provvederà a formalizzare in base alle proprie competenze. Le sorgenti sono ai minimi storici e, senza un periodo di piogge prolungato e comunque senza buone nevicate in inverno, non si ricostituiranno in breve tempo. Serve, dunque, fronteggiare il periodo critico.
Sullo sfondo, il tema dei temi: la necessità impellente di intervenire per migliorare le reti idriche dei Comuni, alcune realmente colabrodo (basti pensare che a Campobasso la dispersione è al 66% contro il 22% di Termoli, dove da anni amministrazione e gestore del servizio idrico integrato, Acea, lavorano su questo fronte).