Si è conclusa a Rimini l’edizione annuale del TTG Travel, una delle più importanti fiere italiane dedicate alla promozione del turismo globale, organizzata dall’Italian Exhibition Group. Anche quest’anno, Confcommercio-Confturismo ha partecipato all’evento con un proprio stand, un’area espositiva di 90 metri quadrati che ha ospitato numerosi incontri e approfondimenti su temi strategici per il turismo. Uno dei momenti salienti è stata la presentazione del report finale sul Turismo delle Radici in Molise, un settore turistico in forte crescita e dalle notevoli potenzialità.
L’indagine, promossa da Confcommercio Molise-Confturismo e realizzata in collaborazione con la società di ricerca SWG, è stata condotta attraverso interviste online somministrate mediante il metodo CAWI (Computer Assisted Web Interview) su un campione di italo-discendenti che si trovavano in vacanza in Italia, con particolare riferimento alla regione Molise. Le persone intervistate hanno compilato il questionario, distribuito attraverso un QR code presente in punti informativi, B&B, ristoranti e altre strutture ricettive, tra il 24 maggio e il 30 settembre 2024.
Opportunità di sviluppo per il Molise
Alla presentazione dei risultati, il direttore regionale di Confcommercio Molise, Irene Tartaglia, ha illustrato i punti salienti dell’indagine, sottolineando l’importanza strategica del turismo delle radici per lo sviluppo economico del Molise. «Il Turismo delle Radici rappresenta un settore cruciale per la crescita economica della nostra regione, che si presta particolarmente bene ad accogliere questo tipo di visitatori. Dopo il convegno di febbraio scorso, abbiamo lanciato in estate il questionario per raccogliere informazioni preziose sulle motivazioni che spingono gli italiani e i molisani nel mondo a tornare nella terra dei loro avi» – ha affermato Tartaglia.
La raccolta di dati ha permesso a Confcommercio Molise di ottenere numeri significativi, utili a tracciare un profilo dettagliato dei turisti delle radici e delle loro esigenze. I dati, oltre a fornire un quadro del fenomeno, saranno utilizzati per formare gli operatori locali e migliorare l’offerta turistica destinata a chi desidera riscoprire le proprie origini molisane. «Non ci fermiamo qui – ha aggiunto Tartaglia –, oltre alla formazione degli operatori, ci stiamo preparando per l’Anno del Giubileo con un ulteriore seminario di approfondimento insieme ai colleghi di Confturismo nazionale. Vogliamo fornire strumenti concreti basati sui dati raccolti per migliorare l’esperienza turistica legata alle radici».
I risultati dell’indagine
I dati emersi dall’indagine hanno confermato il grande potenziale del turismo delle radici per la regione Molise. Il campione di intervistati era composto per il 60% da donne, con un’età compresa tra i 18 e i 34 anni (46%) e tra i 35 e i 54 anni (54%). La maggioranza, l’82%, ha dichiarato di avere origini italiane, mentre il 16% ha un partner con origini italiane. Tra le motivazioni principali che spingono i turisti a visitare il Molise, l’85% ha sottolineato l’importanza di avere radici italiane. Il dato indica chiaramente quanto il legame affettivo con il territorio giochi un ruolo fondamentale nella scelta della destinazione.
Tra i principali motivi di visita, il 52% ha dichiarato di voler incontrare parenti o conoscenti, una percentuale leggermente inferiore alla media italiana del 61%. Il 48% desiderava vedere i luoghi d’origine della propria famiglia, mentre il 46% ha citato la possibilità di gustare i piatti della tradizione locale. Anche le sagre e gli eventi tradizionali rappresentano una forte attrazione, con il 34% degli intervistati che ha partecipato a tali manifestazioni.
Un dato interessante riguarda il desiderio di trasmettere le proprie radici alle nuove generazioni: il 34% dei turisti delle radici ha dichiarato di voler mostrare i luoghi di origine della famiglia ai propri figli o al proprio partner. Inoltre, il 20% ha indicato come motivazione principale la ricerca di informazioni storiche e genealogiche legate alla famiglia d’origine, confermando l’interesse per la scoperta del passato familiare.
Permanenza e tipologia di soggiorno
Riguardo alla permanenza in Molise, il 71% degli intervistati ha dichiarato di aver trascorso l’intero periodo di viaggio nella regione, con una durata di soggiorno che nel 44% dei casi si è protratta per 15-30 giorni. Una minoranza del 9% ha soggiornato per uno o due mesi, mentre il 3% ha prolungato il soggiorno oltre i due mesi.
Interessante anche la scelta delle strutture ricettive: la metà dei turisti ha preferito soggiornare presso parenti o amici, mentre il 24% ha optato per un bed & breakfast. Altri hanno scelto una casa in affitto (22%), mentre solo il 7% ha preferito un albergo. Il 4% ha optato per soluzioni più rustiche, come agriturismi o campeggi.
L’indagine condotta da Confcommercio Molise ha evidenziato come il turismo delle radici rappresenti una risorsa strategica per il territorio. Il legame emotivo che i turisti nutrono per le proprie origini italiane, combinato con l’unicità del patrimonio culturale e gastronomico molisano, offre opportunità di crescita importanti per l’intera regione. Confcommercio Molise, con il supporto dei dati raccolti, si impegna a potenziare l’offerta e a rendere il Molise una meta sempre più attrattiva per i turisti delle radici.

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