Che la sanità molisana sia malconcia è un dato di fatto. Che il direttore generale dell’Azienda sanitaria non risponda al telefono – come affermato nel corso della trasmissione Fuori dal coro dal commissario Marco Bonamico – è difficile da credere. Sin dal suo insediamento, il medico beneventano che si è assunto l’onere di mettersi al timone di uno scafo che imbarcava acqua da tutte le parti non ha mai rifiutato il confronto, anche se scomodo. Non è mai accaduto – in alcuna circostanza –, che non abbia risposto alle sollecitazioni di Primo Piano Molise. È potuto succedere che abbia rinviato per momentanea indisponibilità, ma non che si sia sottratto.
Del resto Giovanni Di Santo prima di arrivare in Molise un lavoro ce lo aveva. È stato ai vertici della “sua” Asl, così come nel corso della carriera ha diretto Unità operative complesse. Non si può dire lo stesso di tutti gli attori del triste cortocircuito sulle liste di attesa, ma questa è un’altra storia.
Stamane è in programma l’operazione verità. Gli argomenti sono più o meno noti, mancano i dettagli.
Sul piano politico il presidente Roberti ha fatto sentire la sua voce, invitando tutti a più miti consigli e ad abbassare i toni. L’opposizione ha fatto l’opposizione e ha opportunamente approfittato dell’occasione per affondare il coltello nella piaga. E anche sul punto ci sarebbe qualcosa da dire: non sfugge che il declino del sistema abbia avuto inizio quando le decisioni in ambito sanitario le assumeva il commissario Paolo Frattura, supportato dagli allora vertici dem Roberto Ruta e Danilo Leva (si ha ancora nitida memoria di un paio di conferenze stampa, di cui una sul “marciapiede”). Ma anche questa è un’altra storia.
È ampiamente risaputo che negli ultimi dieci anni la sanità molisana ha “perso” ospedali, reparti, ambulatori, medici, personale. Oggi si parla di liste d’attesa ma è noto che fino a qualche mese fa le liste erano “inattese”, non esisteva un programma di recupero, mancava un tempario e il sistema di prenotazione non riconosceva addirittura i codici di priorità. O no?
È facile fare (dis)informazione alla Fuori dal coro. Basta una telecamera, un microfono, una buona dose di spregiudicatezza (poco senso deontologico) e un montaggio ad arte con tanto di effetti speciali che suscitano sensazione.
Il problema c’è, eccome se c’è. Ma è altrettanto vero che nel corso del 2024 sono stati compiuti passi in avanti che non hanno precedenti nella storia recente (come negare i concorsi, le assunzioni di medici, infermieri e oss, la riapertura di reparti come quello che gestisce la camera iperbarica a Larino, la Recovery room del Cardarelli, il rientro degli anestesisti “fuggiti” negli anni passati, la mensa dell’ospedale di Campobasso, le Cot, il nucleo ispettivo e quello di controllo, l’elisuperficie, la nuova Tac ad Agnone, gli evidenti investimenti in professionisti e attrezzature al San Timoteo…).
La strada è ancora lunga e il traguardo non è assicurato. È però necessario – come saggiamente suggerito dal governatore – remare tutti nella stessa direzione.
L’informazione è una cosa seria e il Molise annovera molti bravi giornalisti. Che antepongono il dovere alla sensazione, che operano secondo coscienza. Che amano incondizionatamente la propria terra e conoscono le regole (scritte e non) della professione. Mestare nel torbido è arte leggera, è la maniera più semplice per ottenere consensi. Scrivere (o raccontare in tv) dei fatti del Molise – paragonabile per dimensioni ad un condominio residenziale di Roma – senza lasciarsi condizionare da familiari, parenti o amici, è come scrivere di se stessi, nel bene e nel male, ogni giorno.
In attesa di conoscere le ragioni dei vertici Asrem, al dg Di Santo un merito va inevitabilmente riconosciuto: ci ha sempre messo la faccia. Ciò non lo assolve né lo condanna. Ma affermare o lasciare intendere il contrario, oltre ad essere pretestuoso è anche meschino.
Del resto nelle sue vene scorre sangue Sannita, roba che solo i molisani autentici possono comprendere.
Luca Colella

Commenta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.