Sulla carta, il sindaco di Venafro Alfredo Ricci parte favorito (se non altro perché è la carta che si gioca il governatore). Ma il centrosinistra tenta il tutto per tutto con la carta Giovanni Martino, primo cittadino di Macchia d’Isernia. L’uscente Carmine Ruscetta prova il ruolo dell’outsider e nelle previsioni non dovrebbe sfigurare. Ma la partita per la presidenza dell’Egam, che si giocherà oggi pomeriggio alle 18, è tutta da scrivere e l’esito è incerto.
«Sarà una guerra, politicamente parlando, all’ultimo voto», il pronostico di un protagonista.
Non solo incerto, anche molto importante il match per la guida dell’ente di governo dell’ambito del Molise. Qualche ora fa l’ex sindaco di Campobasso Roberto Gravina, oggi consigliere regionale pentastellato, ha lanciato l’allarme. Il suo sospetto è che il governatore Francesco Roberti e la sua maggioranza di centrodestra vogliano prendere la guida dell’Egam per poi cambiare il gestore del servizio idrico integrato, che è adesso è la società pubblica (in house ai Comuni) Grim Scarl. Roberti vorrebbe esportare il modello Acea (con tutta l’Acea) è l’accusa di Gravina per il quale la scelta si ripercuoterebbe sugli utenti in termini di tariffe.
Dal presidente e dai suoi nessuna replica pubblica. Forse anche per via dei numerosi impegni, a partire dal tavolo sulla crisi Stellantis al Mimit.
Alla vigilia di una sfida complicata, poi, le priorità della politica e degli amministratori sono altre. Poche chiacchiere coi giornali, molte invece con i sindaci che compongono il Comitato d’ambito di Egam e domani voteranno. Sono 14, alcuni rappresentano le loro città, altri appunto un territorio più vasto, l’ambito, e quindi si consultano coi colleghi sulla scelta da depositare nell’urna.
Scrutinio segreto e “uno vale uno”, il peso dei singoli elettori (fissato in base alla popolazione rappresentata) conta solo ai fini del numero legale necessario per aprire regolarmente la seduta. Per diventare presidente invece servono otto preferenze, la metà del Comitato d’ambito più uno.
Tre i candidati: Alfredo Ricci, Carmine Ruscetta e Giovanni Martino. Conto della serva e giornalistico, vale a dire che raccoglie voci e indiscrezioni, per fotografare la situazione di partenza: cinque i voti per Ricci (Balice, Ricci stesso, Norante, Paolucci e Meffe), quattro per Ruscetta (sono considerati vicini a lui Iuliano, Incollingo e Miniello) e cinque per Martino (Forte, Castrataro, Paglione e Lallitto). La sindaka di Casacalenda, va detto, però ha lavorato bene anche con Ruscetta.
Pronostici a parte, vincerà naturalmente chi sarà più bravo a intercettare eventuali indecisi o a scippare consensi agli altri.

r.i.

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