Ieri la commemorazione della Shoah, «una delle pagine più oscure della storia dell’umanità. Uomini, donne e bambini furono perseguitati, deportati e sterminati a causa della loro identità, delle loro origini e delle loro convinzioni. Il 27 gennaio rappresenta un’occasione per commemorare chi fu ucciso dalla follia umana, ma anche – così il governatore del Molise Francesco Roberti – un impegno collettivo a mantenere viva la memoria di quanto accaduto. Solo attraverso la consapevolezza possiamo costruire un futuro in cui rispetto, dignità umana e diritti fondamentali siano valori inalienabili. La Shoah rappresenta una ferita che ci spinge a ripensare continuamente chi siamo e quale società vogliamo costruire».
Ricordare l’Olocausto, ha proseguito il presidente della Regione, «significa anche educare le nuove generazioni affinché l’odio, il pregiudizio e l’intolleranza non abbiano più spazio nella nostra società. È un dovere morale e civile che appartiene a tutti noi. Oggi dobbiamo chiederci: cosa stiamo facendo per riconoscere e contrastare ogni forma di discriminazione, odio e violenza?»
L’invito, quindi, è a «documentarsi su quella che è stata una delle pagine più orribili della storia umana, insegnando ai più giovani cosa significhi resistere all’odio, supportando chi lotta per i diritti umani. La memoria non è solo una responsabilità verso il passato, ma un impegno verso il presente e il futuro. Il vero impegno è trasformare il ricordo in uno strumento di cambiamento: nei nostri discorsi, nelle nostre scuole, nelle nostre scelte quotidiane. Solo attraverso il ricordo possiamo garantire che una tragedia simile non si ripeta mai più».
Nell’80esimo anniversario della liberazione dei prigionieri di Auschwitz, il Giorno della Memoria è «un giorno di riflessione, un momento in cui il ricordo del passato ci richiama al dovere di costruire un presente e un futuro fondati sui valori della pace, del rispetto reciproco e della solidarietà».
Questo un passaggio del messaggio del senatore molisano di Fratelli d’Italia Costanzo Della Porta.
«Il nostro Paese – ancora Della Porta – deve continuare a essere un esempio di dialogo, di pacificazione e di convivenza civile. La memoria non è solo un atto dovuto, ma uno strumento per contrastare ogni forma di antisemitismo, razzismo e intolleranza. Solo attraverso il ricordo possiamo rafforzare il nostro impegno nel rifiutare ogni forma di violenza e nel promuovere una cultura di comprensione e giustizia. Rinnoviamo il nostro appello a tutte le generazioni, soprattutto ai giovani, affinché il passato diventi una lezione viva: un monito per non ripetere gli errori più tragici della storia. La memoria deve trasformarsi in azione, nel quotidiano, per costruire una società in cui i diritti umani siano sempre al centro. Insieme, possiamo e dobbiamo continuare a coltivare la speranza di un mondo più giusto, libero da pregiudizi e discriminazioni. La Giornata della Memoria – conclude il parlamentare – non è solo un omaggio al passato, ma una responsabilità verso il presente e un impegno per il futuro».

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