Le stime impietose dell’Istat che ipotizzano per il Molise una “glaciazione demografica”, altro che inverno, un crollo cioè di circa 32mila residenti nel 2025, raggiungendo così un minimo storico della popolazione pari a poco più di 257mila abitanti, si riflettono anche nel settore dell’occupazione e forza lavoro.
La fotografia, ben oltre il drammatico, è descritta nel Documento di economia e finanza regionale (Defr) 2025-2027 adottato recentemente dalla giunta di Palazzo Vitale.
«Nel primo semestre 2024 – si legge nel testo – il mercato del lavoro in Molise ha evidenziato una contrazione della crescita occupazionale, contrariamente alla tendenza generale di aumento, sia a livello nazionale che nel Mezzogiorno. Il numero degli occupati è diminuito dell’1,8% rispetto allo stesso periodo del 2023, mentre a livello nazionale e nel Mezzogiorno si sono registrati aumenti rispettivamente dell’1,5% e del 2,5%». Inoltre, «il tasso di attività ha subito una flessione, scendendo al 61,6%, con un incremento degli inattivi, soprattutto nella componente maschile».
In Molise, a maggio 2024, circa 3.150 famiglie (2,4% del totale) ricevevano l’assegno di inclusione (Adi), un dato che si allinea alla media nazionale, ma è inferiore al 5,2% del Mezzogiorno. In regione l’importo medio mensile dell’Adi era di 569 euro, inferiore alla media nazionale di 617 euro e a quella delle regioni meridionali di 631 euro. Inoltre, da settembre 2023, è stato introdotto il Supporto per la formazione e il lavoro (Sfl) per le persone occupabili tra i 18 e i 59 anni in difficoltà economica. Circa 650 residenti in Molise hanno ricevuto almeno una mensilità fino a giugno 2024. Riguardo all’assegno unico universale, tra gennaio e agosto 2024, quasi 28.200 famiglie molisane hanno ricevuto erogazioni per almeno una mensilità, coinvolgendo oltre 44.400 figli. L’importo medio per figlio è stato di 174 euro, in linea con la media nazionale.