L’offerta sanitaria nel capoluogo e il ruolo chiave del Cardarelli in riferimento a tutto il territorio regionale: il comitato del principale ospedale pubblico molisano apre al confronto e alla discussione su una possibile integrazione con la struttura della Fondazione Giovanni Paolo II. La proposta del presidente della Regione Molise, Paolo di Laura Frattura, questa mattina, al vaglio di una folta delegazione di medici e infermieri. Patron onorario dell’assemblea, il presidente del comitato “Pro Cardarelli”, il professor Italo Testa, rassicurato e soddisfatto nel vedere riconosciuta alla struttura pubblica di Tappino “una indiscussa centralità nella sanità molisana”. “Siamo partiti – ha ricordato il presidente della Regione –, da un’osservazione dei dati clinici certificati dal Ministero nel 2011 necessari per impostare un’idea più precisa di riorganizzazione, con voi operatori ora portiamo avanti questo processo di ascolto, confronto e condivisione”. Analisi del passato, fotografia del presente e soluzioni future, il presidente della Regione ha affrontato tutti gli aspetti più delicati del processo della riorganizzazione in atto, riorganizzazione che mira a due obiettivi: garantire una sanità di qualità a tutti i cittadini e arrivare a un pareggio di bilancio entro il 2015. Particolare attenzione, durante l’assemblea del comitato “Pro Cardarelli”, è stata riservata alla riscrittura del rapporto pubblico-privato, argomento vissuto con una certa preoccupazione dai medici dell’ospedale. “L’offerta pubblica – ha garantito ancora una volta il presidente Frattura –, non sarà mai sacrificata a favore del privato: nessun eventuale taglio a scapito del pubblico”. Per la possibile integrazione tra Tappino e Fondazione Giovanni Paolo II il governatore ha proposto il “modello giuridico già testato dall’Università Tor Vergata di Roma. Fondamentale – ha evidenziato il governatore –, per garantire una sanità di qualità e il rientro dal disavanzo, sarà costruire un sistema di cura in rete che ci consenta di eliminare doppie e triple strutture che erogano, come accade anche qui a Campobasso, gli stessi servizi sanitari”. Parole, queste, che hanno avviato il confronto partecipato e animato sui contenuti del piano operativo trasmesso al Tavolo tecnico.