Una corona di rose bianche è stata deposta nel cimitero di Campobasso per commemorare le vittime della violenza sulle donne. Ciascuna delle 124 rose deposte ricorda, simbolicamente, le vittime di femminicidio che dall’inizio dell’anno ci sono state in Italia. All’iniziativa, su invito della Consigliera di Parità, ha partecipato anche una delegazione del Coisp Molise, il sindacato di polizia. Il gesto simbolico – su iniziativa della consigliera di Parità della regione Molise, Giuditta Lembo – è stato volutamente fatto coincidere con il funerale, che si è svolto a Milano, di Lea Garofalo, testimone di giustizia, anch’essa vittima di femminicidio e vittima di mafia che per un periodo della sua vita è stata anche nel Molise. Proprio nel centro storico di Campobasso Lea fu aggredita da un sicario mandato dall’ex compagno, Carlo Cosco. Riuscì a salvarsi perché in casa con lei c’era la figlia Denise. Non così a Milano, dove trovò la morte a fine novembre del 2009. Strangolata, di Lea i mafiosi hanno perfino bruciato il corpo. Il ritrovamento dei resti ha permesso di darle una sepoltura dignitosa, come chiesto dalla sorella. Alla cerimonia a Milano anche il Molise si è inchinato al suo coraggio. Era presente una delegazione, guidata dal vicepresidente della Regione, Michele Petraroia. “Le bandiere di Libera colorano Milano e mostrano il volto dell’Italia bella. Il Molise c’è” ha detto Petraroia. Impossibile, per tutti, trattenere le lacrime quando – da un posto segreto perché anche lei vive ora sotto protezione – Denise ha salutato piangendo la mamma. “Ciao a tutti per essere venuti qui. Grazie di cuore – ha detto Denise con la voce rotta dall’emozione -, per me questo è un giorno triste, la forza – ha aggiunto rivolgendosi alla madre – me l’hai data tu: se è successo tutto questo l’hai fatto solo per il mio bene e io non smetterò mai di ringraziarti. Ciao mamma”.
