La fede, la musica e l’impegno: sono stati questi semplici ingredienti, armonizzati dalla passione dell’associazione “Molise InCanto”, a dar lustro alla nostra Regione nella vicina terra di San Pio da Pietrelcina in San Giovanni Rotondo.
Domenica scorsa, infatti, oltre 1.400 pellegrini molisani hanno preso parte alla celebrazione eucaristica di mezzogiorno accompagnando la corale diretta da Sabina Mascia nel giorno in cui la chiesa celebra le Missioni.
Emozione da gustare con i sensi della vista e dell’udito, quindi, per i tanti gruppi presenti nella strapiena nuova chiesa di San Pio da Pietrelcina che ha visto esibirsi una corale composta da ben 200 voci, accompagnate all’organo dal maestro Pasquale Petrucci e alla tromba da Manuel Concettini, che ha animato la messa e suggellato la giornata con un concerto fatto di canti scritti da Marco Frisina, Cesar Frank e Valentino Miserachs.
Decine gli “ospiti d’onore” tra le prime file dei banchi della chiesa tra i quali 23 sindaci di altrettanti comuni molisani accompagnati da una nutrita rappresentanza religiosa, politica e militare con in prima fila un emozionato presidente del Consiglio regionale Vincenzo Niro che, impegnato anche nella prima lettura, non ha esitato a manifestare il suo compiacimento. “Sia l’accoglienza del sindaco, del rettore e di tutta la comunità di San Giovanni Rotondo – ha detto Niro – è stata esemplare. La loro incitazione e il loro rinnovarci l’invito a promuovere queste iniziative sono sprono a fare di più e meglio e ciò mi porta a evidenziare il bello del vissuto domenica che, a monte, vede una corale impegnata all’inverosimile realizzare un qualcosa di unico e valido. Come realtà regionale siamo in un momento difficile per cui non sappiamo bene come muoverci e non possiamo avanzare promesse, ma quanto visto non può che impegnarci a far qualcosa in più per dare valore alle realtà come queste che, a tratti poco note, rappresentano un vanto per la nostra stessa Regione”.
Le intenzioni per riproporre l’evento, sia da parte dell’associazione che della stessa realtà religiosa di San Giovanni Rotondo, ci sono e potrebbero avere luogo anche in tempi stretti. “Magari nel periodo natalizio” come evidenziato dallo stesso rettore del luogo di culto fra’ Francesco Di Leo che ha aggiunto: “Quanto vissuto è un evento atteso e preparato benissimo che ci ha permesso di vivere un particolare momento di comunione con la regione Molise, terra bellissima che ha ospitato in passato lo stesso frate cappuccino. La musica è dono, è bellezza che ci eleva a Dio e con questa corale abbiamo potuto vivere dei momenti importanti di evangelizzazione e annuncio della buona notizia che è Gesù, attraverso la musica e il canto”.
Staremo a vedere quali saranno le ripercussione e le prospettive all’indomani del “fausto giorno”, sta di fatto che i meritatissimi applausi, la compostezza del coro, la qualità della musica e del canto hanno proposto un Molise “straordinario sotto tutti gli aspetti” che, nonostante le difficoltà già descritte “è riuscito a far conciliare – ha affermato Tiziana Martinelli, organizzatrice dell’evento e presidente dell’associazione Molise UnCanto – una straordinaria presenza di pellegrini e corale che ci lascia ben sperare per il futuro. Un futuro con non poche iniziative in cantiere che potrebbe essere ancor più roseo grazie al costante apporto delle istituzioni”.
“Non abbiamo una sede – ha spiegato la direttrice Sabina Mascia – ma con la buona volontà abbiamo ottemperato a questo malus e siamo soddisfatti per esser riusciti a superare le difficoltà portando a compimento un evento straordinario”.
Nella carrellata dei soddisfatti trova spazio anche Domenico Di Nunzio, consigliere regionale delegato al Turismo, che si dice “orgoglioso di essere molisano dopo quanto vissuto in terra alto pugliese” e assicura il suo apporto alla buona causa di questa “straordinaria realtà”.
Impegni non da poco conto, quindi, che proietteranno lo stesso don Giuseppe Graziano, responsabile diocesano di Campobasso-Bojano di musica sacra ad affermare: “Questo progetto condivide per la seconda volta un importante appuntamento con la certezza che la musica è in grado di unire lingue diverse in un’unica armonia: quella di Dio che rende uniti e miranti lo stesso obiettivo” e assicurare un perseverare nella formazione e della crescita qualitativa della realtà corale.
A destare, infine, notevole interesse dalle sempre migliaia di fedeli presenti al luogo di culto dedicato a San Pio sono state anche le decine di cittadini molisani che, in abiti folkloristici, hanno accompagnato i doni all’altare durante l’offertorio. L’affidamento alle “braccia e all’intercessione di Maria” al termine dell’omelia di fra’ Francesco si spera, a questo punto, possa essere motivo fondante di un nuovo filone di interscambio culturale, religioso e turistico che possa aprire un nuovo asse di collaborazione con questo luogo di culto che è stato sede di miracoli. Giovanni Perilli