La soluzione del problema ancora non c’è. Ma almeno si intravede uno spiraglio di luce. Il tavolo di confronto sulla vertenza ex Cattolica voluto dal Prefetto di Campobasso Francescopaolo Di Menna svoltosi questa mattina ha sortito qualche effetto positivo. Se non altro tutte le parti in causa sono tornate a dialogare.

Fondazione Giovanni Paolo II, sindacati, lavoratori e istituzioni (a tutti i livelli) hanno discusso su come risolvere il problema dei 45 licenziamenti previsti dall’istituto di eccellenza di contrada Tappino ed effettivi tra sette giorni, a partire dal 1 novembre.

La prima buona notizia è l’istituzione di un tavolo di confronto permanente che inizierà a lavorare da domani pomeriggio quando alle 16 in Prefettura è previsto un incontro con l’Inps per verificare quali margini di trattativa ci sono per ‘limare’ i contributi.

“Tavolo – ha rimarcato con soddisfazione l’assessore Michele Petraroia – che continuerà a lavorare fino a quando non verrà trovata una soluzione che permetta ai 45 lavoratori di conservare il proprio posto di lavoro”.

Per farlo occorrono 1 milione e 800mila euro, ovviamente su base annua. Il costo, in sostanza, che la fondazione risparmierebbe qualora andassero in porto i licenziamenti. 

Petraroia ha precisato che “la Regione non può garantire proprio nulla” e che le strade da percorrere sono altre. “Bisogna attivarsi a tutti i livelli – ha aggiunto l’assessore – per reperire la somma che occorre alla fondazione per evitare i licenziamenti. Parliamo di 1 milione e 800mila euro. Gli strumenti ci sono, basti pensare al contratto di solidarietà nazionale. Bisogna solo lavorare per mettere assieme più strumenti operativi”. Petraroia ha aggiunto altresì che “il problema può diventare una opportunità, a patto che tutti facciano la loro parte”.

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