E’ scaduta oggi la prima rata della fidejussione da 12 milioni di euro che la Regione ha rilasciato tre anni fa a garanzia dell’acquisizione di Ittierre da parte del gruppo Albisetti. Antonio Bianchi ha già annunciato di non poter onorare l’impegno. Dovrebbe essere a questo punto la Regione a farsi carico della rata acquisendo il 51% delle azioni di Ittierre Spa. Frattura grazie alla mediazione del ministero dello sviluppo economico, potrebbe chiedere alla struttura commissariale di attendere altri 30 giorni. Il 24 novembre, infatti, il tribunale di Isernia dovrà pronunciarsi sull’omologazione del concordato preventivo. Qualora il giudice Battista respingesse la richieste presentata da Bianchi il 29 settembre, la Ittierre andrebbe incontro al fallimento. Ed a quel punto non ci sarebbe alcuna rata da onorare. Intanto l’assessore regionale alle attività produttive, Massimiliano Scarabeo, ha presentato un esposto in procura su un eventuale depauperamento dei magazzini perpetrato dal presidente del cda. Lunedì Scarabeo potrebbe tornare in tribunale per presentare ulteriore documentazione giunta in queste ore sulla sua scrivania. Questa mattina Alberto Manganiello, l’amministratore delegato nominato da Bianchi e poi silurato, ha conferito mandato agli avvocati Iacovino e Cicerone “affinché promuovano ogni azione utile a tutela del suo onore e del suo decoro, anche nell’interesse dei lavoratori e dei creditori”. I sindacati nazionali hanno comunicato ai rappresentati territoriali che il tavolo tecnico presso il ministero, inizialmente previsto per il 5 e poi slittatto all’8 novembre, potrebbe essere ulteriormente procrastinato. Infine lunedì si riunirà il consiglio di amministrazione della Ittierre che dovrebbe conferire l’incarico di nuovo amministratore delegato al commercialista isernino Giovanni Petrollini, già revisore di Ittierre.

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