Nel 1997 il pentito dei Casalesi, Carmine Schiavone, fece dichiarazioni shock alla Commissione Parlamentare d’Inchiesta sui rifiuti. Sui contenuti di quell’audizione, solo il 31 ottobre 2013, dopo 16 anni, è stato tolto il segreto. Dal verbale emerge che il Molise, negli anni ‘90, era un anello del ciclo illegale dello smaltimento dei rifiuti gestito dal clan. “Fino al 1992 – si legge nel verbale – noi arrivavamo nella zona del Molise (Isernia e le zone vicine), a Latina. Non so cosa è accaduto dopo”. In un passaggio immediatamente precedente fa riferimento anche all’area del Matese.
Il sindaco di Venafro, Antonio Sorbo, commenta subito la vicenda: “Le dichiarazioni di Carmine Schiavone pongono un grave problema che ora bisogna affrontare senza alcuna remora e tentennamenti. Nessuno deve far finta di non aver letto e di non aver saputo. La magistratura innanzitutto e tutte le istituzioni hanno l’obbligo di muoversi senza perdere tempo”. E aggiunge: “Ci preoccupano i fenomeni che registriamo nell’attualità, ma ci spaventa sapere che in questa nostra terra vent’anni fa è accaduto qualcosa di terribile. La nostra amministrazione si muoverà subito. Chiederemo al prefetto un incontro ufficiale per porre la questione. Ma qui è anche la Regione che deve muoversi. Le persone continuano ad ammalarsi, ognuno di noi vive nel terrore di scoprire, da un giorno all’altro, di essere vittima di questa criminalità disumana e di quanti, negli anni, hanno fatto finta di non vedere e di non sapere”.