“L’Agenzia spaziale italiana, come da comunicazione alle sedi operative di Protezione civile, in base ai dati sulla finestra di rientro del satellite GOCE e sul suo assetto finora mantenuto, esclude completamente il territorio nazionale dal rischio di caduta dei frammenti che potrebbero generarsi dall’impatto del satellite con l’atmosfera. Per questo, per il tramite del Dipartimento di Protezione Civile, l’ASI informa che ulteriori elaborazioni delle traiettorie residue possibili non interessano il territorio italiano” e, dunque, anche quello molisano.
Con una nota pubblicata sul suo profilo Facebbok, il capo della Protezione civile del Molise, Alberta De Lisio, ha fugato ogni dubbio sulle, seppur remote, possibilità che i frammenti del satellite COGE potessero raggiungere l’Italia.
Solo qualche ore prima, invece, era proprio la Protezione Civile a non escludere “che uno o più parti possano cadere in Italia nelle altre due finestre temporali già indicate: dalle 19.44 alle 20.24 di oggi, interessando potenzialmente i territori di Valle d’Aosta, Piemonte, Liguria e Sardegna, e dalle 7.48 alle 8.28 di domani, lunedì 11 novembre, coinvolgendo potenzialmente il Sud (Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia)”.
Ma a quanto pare il pericolo è scampato.