“Ho fatto richiesta all’autorità competente di poter ascoltare il pentito Carmine Schiavone o direttamente, o in subordine inviandogli cinque domande scritte per sapere dove sono interrate le sostanze tossiche in Molise”. Lo ha reso noto Antonio Di Pietro durante un incontro a Venafro con cittadini e istituzioni. Di Pietro ha detto ancora: “Ho inoltrato le richieste all’ufficio di sorveglianza del Tribunale di Napoli e al Ministero della Giustizia che gestisce le pratiche di detenzione in località protetta dei pentiti. Da Schiavone abbiamo appreso un fatto importante e cioè che almeno fino al ‘92 egli è al corrente di sostanze nocive tossiche e pericolose interrate in territorio Molise. Quindi è necessario sapere dove questo materiale è stato interrato, perché oltre a essere corpo di reato è ancora molto pericoloso. Il permanere di sostanze nocive in un territorio vuol condannare a morte chi vive lì. Di Pietro ha chiesto l’impegno della Regione e del Governo “affinché venga istituito un fondo per bonificare le aree in cui sono stati sversati rifiuti tossici e nocivi”. Sul rapporto tra la Cancellieri e i Ligresti: “E’ un ministro di cui non ci si può fidare e soprattutto non gli si può affidare il ministero della giustizia. Per questo credo che un gesto di rispetto verso le istituzioni da parte di un servitore dello stato gli imponga di dimettersi, prima che il parlamento decida sulla revoca della fiducia come del resto ho fatto in circostanze analoghe. Poi ovviamente riuscii a dimostrare la mia assoluta estraneità ai fatti che mi venivano contestati”. A margine dell’incontro di Palazzo Cimorelli Antonio Di Pietro ha commentato anche la scissione del Pdl: “La gente non ne può più di sentire la politica politicante senza risolvere i problemi. Oggi qui dobbiamo parlare della quantità enorme di rifiuti tossici interrati. da ieri avremmo dovuto parlare del lavoro che manca e del Governo che sta seduto senza fare niente. La posizione dell’IdV è molto chiara: prima si fa una legge elettorale, prima si va a votare meglio è perché ci vuole un governo che risolve i problemi dei cittadini, non di chi scalda le sedie”. 

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