“La figura altissima di Gaetano Scardocchia, cui tutti insieme rendiamo omaggio, ci suggerisce, tra i tanti sentimenti ammirati, anche la nostalgia. La nostalgia del rigore, dell’indagine, della serietà di un modo diverso, a voler essere coraggiosi e onesti il solo possibile, di essere giornalista, mestiere delicato e potente. Celebrarne la memoria, nel ventennale della sua scomparsa, è un gesto di affetto e riconoscimento che il Molise e tutti noi sentiamo di dovere a un grande, forse troppo poco onorato, come sempre accade al genius loci, della nostra terra”. Così il presidente della Regione, Paolo Di Laura Frattura, ricorda il giornalista molisano nel giorno del ventesimo anniversario della sua morte.
“Firma delle più autorevoli testate italiane – prosegue il governatore -, corrispondente da New York, direttore della prestigiosissima Stampa di Torino, innovatore in quel giornale, con una carriera straordinaria, non facilitata da nulla se non dall’intuito, dalle capacità e dalla bravura, strada che noi auguriamo con il cuore a tanti nostri giovani talenti della cronaca regionale, Gaetano Scardocchia è tra i protagonisti riconosciuti della storia del giornalismo nazionale. È l’uomo, la voce, la forma del giornalismo che incide sul potere, quando opera nel segno di un’indagine critica rivolta alla scoperta della verità. Quando guarda alla notizia come fatto da comprendere oltre la facciata riferibile. Al di là degli errori che pur possono essere commessi in corso d’opera”.
Frattura ricorda quindi lo scandalo Lockheed, che portò alle dimissioni dell’allora presidente della Repubblica, Giovanni Leone. Caso che fu sollevato anche dagli articoli di Scardocchia: “Un molisano con l’arte dell’inchiesta. Quella seria, severa, supportata da studi, carte, analisi, ricostruzioni e valutazioni. È l’emblema della contrapposizione sana stampa-potere. Quella che ci evidenzia la differenza tra l’indagine giornalistica e il dossieraggio-killeraggio. Che segna la differenza tra superficialità, persecuzione e sberleffo. Quella che non ha nulla a che fare con l’incensamento, tramutabile all’occorrenza in ingiuria, a meri scopi ricattatori. Scardocchia è la contrapposizione informazione-politica, o meglio, informazione-apparati, che ci rammenta e insegna il distacco necessario che deve esserci sempre tra i poteri dello Stato, poteri nei quali nella sua piena e ferma autonomia rientra la stampa. Questo è per noi – conclude il presidente – oggi e domani, Gaetano Scardocchia”.

 

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