“La Regione Molise ha disatteso gli accordi di 15 giorni fa con gli amministratori dei comuni terremotati”. Lo denunciano i sindaci dei 14 centri del Cratere sismico molisano che si definiscono preoccupati per il forte ritardo accumulato e per i tempi esigui a disposizione per impegnare le risorse stanziate dalla delibera Cipe 62/2011 di 346,2 milioni di euro visto che la scadenza e’ a giugno 2014. “Denunciamo pubblicamente l’assurda estromissione dal “tavolo tecnico” tenutosi in Prefettura a Campobasso, convocato dal prefetto, alla presenza del sottosegretario De Camillis, della deputazione parlamentare molisana, del presidente Frattura – si legge nella nota dei sindaci – dove l’argomento centrale non è stata la ricostruzione (i “cittadini terremotati” che hanno perso la casa e ancora non la ricostruiscono, le imprese che hanno realizzato lavori e non ancora vengono pagate e tutte le altre questioni “tecniche e non” ancora irrisolte) ma la problematica del personale dell’Agenzia regionale di Protezione Civile i cui contratti sono scaduti tutti al mese di gennaio 2014. Dissentiamo e ci estraniamo dagli accordi sottoscritti, dagli atti consequenziali già posti in essere del 12 febbraio scorso e da porre in essere in esecuzione del predetto accordo in quanto oltre a sottrarre risorse per la ricostruzione delle case, non è minimamente funzionale alla ripresa e completamento della ricostruzione, aggravando, in tal modo, la crisi economico-sociale che ha coinvolto le comunità e le imprese interessate”. Gli amministratori, quindi, invitano il presidente Frattura a convocare un incontro con i sindaci a cui è chiamata a partecipare la giunta regionale e sottolineano di non sentirsi responsabili del blocco della ricostruzione che, a questo punto, non sarà garantita. Gli stessi hanno convocato una conferenza stampa per il 18 febbraio alle 16 a Bonefro.

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