Il presidente della “Società di storia della fauna Giuseppe Altobello” di Baranello, Corradino Guacci, esprime soddisfazione per gli esiti della tavola rotonda che si è tenuta il 4 marzo nella sala convegni del Museo civico di zoologia di Roma. L’incontro, patrocinato dal Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise e dall’Unione italiana zoo e acquari, ha visto la partecipazione di esperti, ricercatori, enti e istituzioni, a vario titolo coinvolti nello studio e nella salvaguardia della popolazione di orso bruno marsicano.
“Dispiace annotare – scrive Guacci in una nota – l’assenza del ministero dell’Ambiente e del Corpo forestale dello Stato”, ma va comunque sottolineata “l’assoluta importanza di aver aperto un dialogo sul futuro della strategia di protezione del nostro prezioso plantigrado la cui unicità, come popolazione endemica dell’Appennino, è stata rivalutata da recenti studi morfologici. Altrettanto positivo – prosegue Guacci – l’atteggiamento del mondo dei veterinari e dei biologi di zoo desiderosi di dare un fattivo contributo al mantenimento della variabilità genetica del raro orso”.
In tal senso la Società di storia della fauna ha in animo di elaborare un progetto relativo all’impianto di una banca del seme da sottoporre all’attenzione del Pnalm e intraprendere “le necessarie azioni, di concerto con altri stakeholders, affinché la conservazione dell’orso marsicano diventi un simbolo del rinnovato interesse dell’Italia per la biodiversità ed il paesaggio dell’intero Appennino centro-meridionale, su cui ricostruire anche parte della riforma culturale ed economica del Paese”.