Venti anni fa l’assassinio di don Giuseppe Diana, prete anticamorra, ricordato ieri in numerose iniziative. Ucciso nella sua chiesa di Casal di Principe, di lui Davide Vitiello, segretario regionale dei Giovani democratici del Molise, ricorda la lettera scritta per il Natale del 1991. Si intitolava ‘Per amore del mio popolo non tacerò’, è diventato un manifesto dell’impegno contro le mafie e l’illegalità. “L’eredità morale tramandata da don Peppe Diana rivive n quanti ogni giorno si fanno carico di trasformare il suo prezioso insegnamento in azioni concrete” dice Vitiello.
Anche i Cristiano Sociali del Molise gli dedicano un pensiero: “A distanza di venti anni quei territori continuano a rimanere nelle mani della criminalità organizzata e i boss della camorra continuano a dettare legge gestendo affari, appalti, assunzioni e traffici di rifiuti. Non dobbiamo rimanere in silenzio. Riprendiamo l’esempio di don Peppino Diana ed interroghiamoci sul perché dei tanti silenzi della politica, delle istituzioni e della Chiesa”.