E sugli sfratti arriva anche l’appello al governatore Frattura di Giovanni Muccio.

“Caro Frattura – scrive Muccio -, il movimento regionale del Guerriero Sannita legge con stupore, rammarico e preoccupazioni, che nel Molise sono centinaia le famiglie interessate allo sfratto esecutivo dagli alloggi di proprietà dell’Istituto autonomo case popolari.

La crisi ha aggravato la situazione delle famiglie indigenti, spingendo nel baratro della povertà anche chi fino a qualche anno fa viveva dignitosamente. Ci vuole poco a ritrovarsi male: basta perdere il proprio posto di lavoro, anche per chi lavora in proprio la situazione non è migliore: capita di dover chiudere il negozio, perché a causa del calo dei consumi e della concorrenza spietata della grande distribuzione i conti a fine giornata non tornano; molte piccole aziende cessano la propria attività perché i clienti non hanno più soldi da spendere e anche gli artigiani risentono della crisi: coloro che arrivano a fine mese con mille difficoltà evitano spese superflue e rimandano il più possibile quelle necessarie: tempi duri per imbianchini, muratori, operai, cassaintegrati ecc.

È convinzione del Guerriero Sannita che trovarsi in situazione di estrema difficoltà economica è più facile di quanto si può pensare: inoltre, in particolare chi lavora in proprio, spesso quando arriva al punto di cessare l’attività, si trova in una situazione debitoria.

Qualcuno ha la fortuna di potersi rivolgere ai familiari, chiedendo un aiuto economico oppure ospitalità: e chi non ha nessuno che può aiutarlo? Deve andare sotto un ponte… caro Frattura?

Non sfrattare una famiglia che è letteralmente in una situazione economica disperata appare una cosa scontata, ma purtroppo non è così: e dopo i vari avvertimenti, lo sfratto diventa esecutivo, coatto, con tanto di ufficiali giudiziari e forze dell’ordine. Se poi a qualcuno gli tocca dormire in automobile (se Equitalia non l’ha già confiscata in precedenza) oppure sistemarsi sotto un ponte, non importa.

I problemi di una famiglia sono anche dell’intera comunità circostante, solo le società che mantengono ferma questa verità e, quindi, si preoccupano del prossimo, sono capaci di affrontare le sfide e sopravvivere. Se viene meno questo principio sacrosanto, la famiglia al cui interno esiste il problema della disperazione, si dissolve e trascina con se la società intorno.

Caro Frattura, è convinzione del Guerriero Sannita che bloccare gli sfratti nei confronti di questi fratelli più sfortunati di noi, è un dovere civile e morale, pertanto ti esorto ad intervenire e ridare serenità alle centinaia di famiglie che stanno vivendo in questo momento una drammaticità esistenziale”.

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