Trenta minuti di ritardo sulla tabella di marcia. Piccolezze, rispetto alla chiacchierata che subito dopo Franco Gabrielli, Capo dipartimento della Protezione civile, rilascerà ai media illustrando senza mezzi termini la drammaticità del territorio italiano.

Arriva in elicottero attorno alle 10.30 e atterra sulla piana di Campochiaro dove ad aspettarlo ci sono 320 alunni di quattro istituti scolastici molisani  coinvolti nell’esercitazione dinamica di Protezione Civile nell’ambito del progetto “Scuola multimediale” (che in Italia ha interessato 6mila bambini).

Non solo scuole ma anche Vigili del Fuoco, 118, Croce Rossa Italiana, il Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico, oltre al coordinamento delle Associazioni di Volontariato di Protezione Civile.
Ad accogliere il funzionario dello Stato, c’è il presidente della Regione Paolo Frattura, il presidente del consiglio Vincenzo Niro, il consigliere Salvatore Ciocca.

Si concede subito alle domande della stampa e non dà buone notizie: “Non solo la maggior parte del territorio italiano (circa l’82% dei comuni) è ancora a rischio idrogeologico, ma il territorio in pericolo è in costante aumento”.

Un avvertimento, che non è il primo da parte del capo della Protezione Civile. Ecco perché rimarca che le catastrofi accadute in Italia,  finora hanno insegnato poco o niente.

Nelle risposte di Gabrielli non c’è solo il rischio idrogeologico, ma anche quello sismico, industriale, ambientale. I

“Il nostro è un territorio fragile e di questa fragilità si è abusato costruendo nel tempo laddove non si doveva” dice.

Ma il territorio non si ripristina dall’oggi al domani: “Il problema è garantire ai comuni interessati da sismi e alluvioni le risorse per dei piani pluriennali di ripristino”. Cosa si può realisticamente fare oggi? Per Gabrielli “C’è un aspetto legato alle risorse – appunto – perché come soleva dire Margaret Thatcher anche il buon samaritano se non avesse avuto i soldi non sarebbe passato alla storia e le sue sarebbero rimaste buone intenzioni”. Quindi  il tema delle risorse è fondamentale. Poi, però, Gabrielli dice anche “Io riscontro in giro per l’Italia che non sempre la disponibilità delle risorse rappresenta il discrimine tra il fare bene e il non fare bene”. E racconta: “Ultimamente – dice – ho fatto la ricongnizione dei finanziamenti stanziati sul versante del dissesto idrogeologico (tema ricorrente in questo Paese). Ebbene, nel periodo 2007-2013 sono stati stanziati due miliardi e mezzi di euro ma io sono riuscito a ricostruire l’impiego soltanto di 400. Tra patti di stabilità, vincoli di spesa, problematiche di esecuzioni dei progetti e altre cose che attraversano l’effettiva realizzazione anche il tema delle risorse non è più il tema della questione. E dunque anche su questo credo che si debba impegnare l’assetto tutto della pubblica amministrazione ma su questo e lo dico da sommesso funzionario dello Stato, il Governo sta dando segnali incoraggianti”. gabrielli

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