La morte di ieri pomeriggio di Giovanni Delli Carpini, l’operaio 51enne caduto da un ponteggio martedì mentre lavorava presso un’abitazione privata a Santa Lucia di Roccaravindola, ha portato la Fillea Cgil Molise a sollecitare nuovamente la questione della sicurezza sul lavoro.
“Gli incidenti – si legge in una nota del segretario Pasquale Sisto – accadono perché non vengono rispettati le più elementari norme di sicurezza sul lavoro che esistono e se applicate sono efficaci. La dimostrazione di tutto questo sta nel fatto che le dinamiche degli incidenti sul lavoro nei cantieri edili sono sempre uguali: caduta dall’alto o seppelliti da smottamenti in fossi non aperti come dice la Legge. Siamo preoccupati (come andiamo ripetendo continuamente) che in questo periodo di crisi che ormai perdura da più di 5 anni si affidano lavori sia pubblici che privati con alte percentuali di ribasso, per cui il primo risparmio si ripercuote sui sistemi di sicurezza. Come è possibile constatare, soprattutto i ponteggi o non vengono proprio installati o vengono realizzati senza rispettare le normative vigenti che esistono e sono efficaci se applicate, tutto ciò determina le cadute dall’alto che sono gli incidenti sul lavoro più frequenti, come dimostrano anche gli ultimi fatti accaduti sui cantieri Molisani e le statistiche nazionali. Anche la modifica in negativo del rilascio del DURC (Documento Unico di Regolarità Contributiva) da parte del Governo Renzi, potrebbe aggravare la situazione, in quanto, riducendo i controlli con la giustificazione dello snellimento delle procedure, i pericoli per l’incolumità fisica dei lavoratori aumenterebbero. Chiediamo agli Organi competenti di rafforzare i controlli preventivi per evitare in futuro il ripetersi dei gravi incidenti sul lavoro, che negli ultimi tempi (come dicevamo prima) hanno subito una pericolosa impennata”.

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