“Per rilanciare il distretto Produttivo Bojano-Isernia-Venafro bisogna accelerare l’istruttoria tecnica sul riconoscimento dell’Area di Crisi da parte del Ministero dello Sviluppo e avviare il confronto a Palazzo Chigi per la stipula dell’Accordo di Programma che stanzia risorse comunitarie, nazionali e regionali per favorire la reindustrializzazione del territorio e consentire il riassorbimento dei lavoratori dell’Ittierre, della Gam e delle altre imprese coinvolte del tessile, dell’agroalimentare e dell’indotto dell’auto”.

È l’accorato appello del vicepresidente della Giunta regionale Michele Petraroia che aggiunge: “Non bisogna confondere la ricerca di soluzioni industriali specifiche sul futuro dell’Ittierre e della Gam che sono al vaglio del Tribunale, delle Procedure Concorsuali e delle Parti Sociali con il ruolo delle Istituzioni che devono inquadrare quelle scelte in una pianificazione strategica molto più ampia ed estesa”.

“Per questo il ruolo della Regione dovrà contemperare la ricerca delle migliori proposte possibili in chiave industriale immediata sui tavoli delle procedure concorsuali del tessile e dell’avicolo, con un disegno strategico da costruire a Palazzo Chigi con un Accordo di Programma sul Lavoro che segua le orme dell’intesa siglata per le acciaierie di Piombino”, precisa.

“Se per 1.500 addetti diretti che arrivano a 4 mila dell’indotto a Piombino si sono previste risorse che superano i 200 milioni di euro o se per Airola se non sono stanziati 53 milioni, anche per Bojano-Isernia-Venafro si dovrà prevedere un finanziamento mirato di sostegno alle imprese, incentivi e agevolazioni a cui collegare la riassunzione degli esuberi”, chiosa.

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