Quindici sono stati gli amministratori del territorio che hanno risposto all’invito della Fabbrica delle Idee di Larino per affrontare un dibattito incentrato sull’esigenza di avere presidi ospedalieri attivi nel territorio, con chiaro riferimento sia al Vietri che al San Timoteo.
Primo intervento quello del sindaco Vincenzo Notarangelo. “Posso dire che la Regione sta valutando un nuovo piano sanitario che è oggetto di verifiche al Tavolo Massici e questo territorio chiede di tener conto di esso stesso, dei suoi cittadini del diritto alla salute, e che quindi i cittadini del basso Molise, di Larino e del suo comprensorio, abbiano gli stessi diritti che hanno i cittadini nelle altre parti della nostra regione. Tutelare il Vietri è certamente importante perché è l’ospedale del cratere sismico, ma io vado oltre il Vietri. Parlo di sanità in basso Molise e della necessità che i cittadini abbiano garantiti i livelli minimi di assistenza che gli riconosce la legge.
Non è possibile che i cittadini del basso Molise debbano essere costretti ad una ‘transumanza’ verso i vicini nosocomi della Puglia o dell’Abruzzo per avere quei servizi che in passato avevano al Vietri o a Termoli”. Gli fa eco il presidente del comitato San Timoteo, Nicola Felice.
“Una battaglia per l’intero territorio quella che abbiamo ingaggiato da mesi e negli ultimi giorni abbiamo avuto sentore che sembra esserci un’altra mannaia che possa abbattersi su Termoli e Larino. Sembra che anche l’integrazione alla proposta inviata al tavolo tecnico a Roma preveda ulteriori tagli posti letto, e per Larino anche l’eliminazione di reparti importanti quali oculistica. E’ un problema serio perché questa proposta rispecchia nuovamente il Piano Sanitario Regionale stilato dal commissario ad acta Filippo Basso che in effetti premiava la presenza massiccia di strutture private a svantaggio di quelle pubbliche. Ed in particolare il basso Molise che è privo di strutture private si troverà fortemente penalizzato”.