Il commissario per la sanità Paolo Frattura ha decretato l’adozione dei Programmi operativi 2013-2015 così come corretti dopo i rilievi del Tavolo Massicci del 19 febbraio scorso.
Così nell’allegato al decreto 21 del 4 giugno 2014 intitolato ‘integrazioni e correzioni’ c’è scritto che l’azione che prevedeva l’integrazione fra Cardarelli e Fondazione Giovanni Paolo II è “eliminata”. C’è, inoltre, il cronoprogramma delle azioni da mettere in campo per la riorganizzazione ospedaliera. L’adozione del provvedimento e la sua pubblicazione sul sito della Regione, nell’apposita sezione Sanità, hanno un significato concreto: il riordino diventa operativo, parte concretamente. Chiaramente con la riserva di ulteriori adeguamenti degli atti “in esito alle osservazioni o prescrizioni che eventualmente perverranno da parte dei Ministeri affiancanti”. Il 18 giugno è in programma la riunione del Tavolo di monitoraggio.
Il riordino degli ospedali, dunque, parte. Il piano operativo elenca gli interventi da attuare progressivamente entro dicembre 2014. “Ospedale di Agnone, stabilimento del presidio di Isernia: disattivare le unità operative complesse di chirurgia generale e farmacia ospedaliera; predisporre dotazione di personale, programma di investimenti per eventuali ristrutturazioni e attrezzature per la lungodegenza e la riabilitazione; definire i protocolli per il day service e day surgery effettuato da equipe del presidio di Isernia o Campobasso; mantenere attivo il punto di primo soccorso con autoambulanza medicalizzata del servizio 118. Ospedale di Larino, stabilimento del presidio di Termoli: disattivare le unità operative complesse di chirurgia generale e di medicina e chirurgia di accettazione e d’urgenza, mentre resterà attivo il punto di primo soccorso con autoambulanza medicalizzata del servizio 118; predisporre dotazione di personale, programma di investimenti per eventuali ristrutturazioni e attrezzature per portare a regime le unità operative di lungodegenza e riabilitazione. Ospedale di Venafro, stabilimento del presidio di Isernia: disattivare le unità operative complesse di ortopedia e traumatologia, laboratorio d’analisi e medicina generale, portare a regime l’unità operativa di riabilitazione e lungodegenza, programmando dotazione di personale, investimenti per eventuali ristrutturazioni e attrezzature; mantenere attivo il punto di primo soccorso con autoambulanza medicalizzata del servizio 118”.