È terminata l’intensa attività di verifica ambientale condotta nell’area di località Capoiaccio di Cercemaggiore affidata all’Agenzia regionale di Protezione Ambientale del Molise: sono stati infatti elaborati anche i dati attinenti le indagini effettuate nella zona del fosso vernile che sostanzialmente costeggia il sito ‘Santa Croce 1’ per una lunghezza complessiva di circa un chilometro.

Nell’area è stata rilevata la presenza di contaminazioni di benzene e diclorometano rispetto ai limiti previsti nel testo unico ambientale.

Con i risultati delle indagini ambientali –  che hanno evidenziato prima radioattività elevata e anomala nell’area dove insistevano le attività estrattive e poi presenza di benzene e diclorometano –  si chiude il cerchio attorno a questa oscura vicenda della quale ho inteso interessarmi fin da subito.

“Entro domani – afferma il consigliere regionale Salvatore Ciocca – conosceremo anche la data dell’incontro sollecitato al Ministro competente, Gian Luca Galletti: assieme al senatore Ruta – unico esponente parlamentare molisano che ha mostrato sensibilità in merito alla vicenda di inquinamento ambientale che, viste le risultanze delle analisi, ha coinvolto pesantemente l’area dell’ex pozzo petrolifero Santa Croce I in località Capoiaccio di Cercemaggiore – porteremo con forza all’attenzione del Ministero (già interessato della questione fin dal dicembre 2013) con l’urgenza di verificare sia le cause delle tracce anomale di radioattività γsuperiori fino a 10 volte il valore del fondo naturale rilevate in una porzione di territorio in prossimità delle vasche destinate alla decantazione delle acque di estrazione, per la successiva reiniezione nei pozzi stessi – sia le motivazioni del superamento dei parametri benzene e diclorometano rilevati attraverso il prelievo di sedimento nell’area circostante il fosso vernile”.

 

Come è evidente risulta improcrastinabile definire l’indispensabile percorso di bonifica dell’area che – almeno fino ad oggi – risulta essere l’unico sito molisano dove, con la certezza e il rigore delle analisi scientifiche,   è certificata la presenza di agenti fortemente inquinanti al momento ancora di origine ignota.

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