Analizzare la fauna che vive nei territori di Cercemaggiore e Castelmauro dove “è acclarato che vi sono livelli di radioattività superiori alla norma”.
Lo hanno chiesto l’associazione Corea e il Comitato di difesa della salute pubblica all’Istituto Zooprofilattico sperimentale ‘Caporale’ di Abruzzo e Molise che ha sede a Teramo. Nel caso di Cercemaggiore l’allarme si riferisce a contrada Capoiaccio dove erano situati i pozzi di petrolio della Montedison. Per quanto riguarda Castelmauro, invece, il paese è stato protagonista del caso dei fusti radioattivi custoditi nella cantina del fisico nucleare Quintino De Notariis.
Corea e Comitato di difesa hanno scritto allo Zooprofilattico affinché “prenda in considerazione l’ipotesi di analizzare la fauna nel territorio di Cercemaggiore e di Castelmauro dove è ormai acclarato che vi sono livelli di radioattività superiori alla norma. Abbiamo chiesto – spiega il presidente dell’associazione ‘Commissione anticorruzione del Molise’ Vincenzo Musacchio – laddove possibile un monitoraggio della situazione perlomeno analizzando una serie di campioni nei luoghi ove si è rilevata la contaminazione radioattiva. Il possibile rischio è anche la nuova stagione venatoria nella quale la selvaggina cacciata, potrebbe essere portatrice di rischi per la salute dei consumatori in quanto potrebbe essere contaminato l’ambiente dove vivono e si nutrono questi animali. Sarebbe, dunque, importante sottoporre i capi uccisi a controlli”.
Musachio è anche convinto che “oltre alla fauna anche la flora e i prodotti della terra di quelle zone dovrebbero essere analizzati e costantemente monitorati. Per questi motivi – sottolinea – la Regione Molise si dovrebbe dotare di un Piano di monitoraggio immediatamente operativo. Corea –annuncia – in questi giorni contatterà anche il consigliere regionale Salvatore Ciocca per offrire la collaborazione gratuita degli esperti del nostro comitato scientifico”.