L’Unimol tra le prime 15 università italiane nella classifica per attrattività pubblicata ieri dal Sole 24 Ore.
Elaborate sulla base dei dati forniti dall’Anvur (l’agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca), dall’Anagrafe degli Studenti e dal Miur, le graduatorie vedono primeggiare gli atenei del Nord-Est (Verona e Trento) e, in generale, certificano l’accentuazione del divario tra Atenei del Nord e del Centro-Sud (le Università di Napoli, di Bari e di Palermo occupano 5 delle 6 ultime posizioni). Un quadro in cui i punteggi attribuiti ad Unimol segnalano la vitalità dell’ateneo molisano.
L’Università del Molise, dunque, si colloca tra le prime 15 nelle graduatorie per attrattività (% di immatricolati fuori regione sul totale) e per giudizio degli studenti sulla qualità della didattica, occupando rispettivamente la dodicesima e la ottava posizione. Ottima anche la performance (16° posto su 61) nella classifica sugli stages che misura la capacità di offrire agli studenti opportunità di effettuare tirocini presso aziende, amministrazioni, studi professionali. Nella media i risultati sulla qualità della ricerca, sulle borse di studio e sulla capacità di reperire risorse su progetti di ricerca.
Si confermano invece le difficoltà relativamente agli indicatori sulla occupabilità ad un anno dalla laurea, dove incidono fattori di contesto economico territoriale, sulla sostenibilità dell’offerta formativa in rapporto al numero dei docenti, sui dottorati di ricerca e sulla mobilità internazionale.
Il rettore Palmieri esprime una moderata soddisfazione, considerando tutt’altro che disprezzabile il recupero, da parte di Unimol, di circa dieci posizioni rispetto al 2012, anno in cui l’Ateneo si collocò al 54° posto su 58. Recupero che colloca oggi l’ ateneo del Molise al 49° posto su 61 nella classifica generale. “Le statistiche pubblicate dal Sole 24 ore dicono a chiare lettere che studiare all’Unimol piace – afferma Palmieri – e, aggiungerei, conviene. Si è fatta così giustizia di tanti infondati (e talvolta interessati) pregiudizi. Nondimeno, l’impegno comune si intensificherà per correggere anche gli indicatori che segnalano elementi di criticità, al fine di rendere il nostro Ateneo ancor più attrattivo e competitivo. Sono convinto che ci riusciremo, anche in considerazione della nuova sensibilità mostrata dagli enti locali, in primis dalla Regione Molise e dai Comuni di Campobasso e Isernia (auspichiamo lo stesso per il Comune di Termoli), e dalle rappresentanze parlamentari molisane, sempre più consapevoli che l’Università costituisce, oggi ancor più di ieri, insostituibile volano per la crescita del territorio e preziosa fonte di opportunità, e quindi di speranza, per i giovani di questo territorio”.