La criminalità resta ‘alla porta’ in Molise. I “fenomeni di maggiore gravità continuano ad avere ridotta consistenza” affermano dal Palazzo del Governo di Campobasso dove ieri il prefetto del capoluogo Francescopaolo Di Menna ha convocato e coordinato i lavori della Conferenza regionale delle autorità di pubblica sicurezza. I reati che destano maggiore allarme sul territorio molisano sono i furti nelle abitazioni per i quali sono stati modulati servizi ad hoc da parte delle forze dell’ordine.

Alla riunione hanno partecipato il prefetto di Isernia, i questori di Campobasso e di Isernia, i comandanti regionali e provinciali dei Carabinieri, della Guardia di Finanza, del Corpo Forestale dello Stato. Sono pure intervenuti il procuratore generale presso la Corte di Appello e il procuratore distrettuale antimafia. Sono stati, dunque esaminati i temi più interessanti per la sicurezza pubblica e ne è venuta fuori una valutazione complessivamente positiva. Ridotta consistenza degli episodi criminali veri e propri. Dal punto di vista dei numeri, i reati più diffusi sono i furti che suscitano preoccupazione, soprattutto quelli nelle abitazioni, “sebbene i dati statistici ne segnalino una complessiva flessione” si sottolinea nella nota istituzionale della prefettura di Campobasso. Sono stati potenziati, comunque, i servizi mirati alla prevenzione e al contrasto realizzati da tutte le forze di polizia e con il contributo delle polizie municipali. Nei servizi sono state impiegate modalità operative adeguate alle singole realtà locali.

Grande apprensione hanno destato, inoltre, nella popolazione le dichiarazioni rese nel 1997 dal pentito di camorra Schiavone alla Commissione parlamentare d’inchiesta sul ciclo dei rifiuti e desecretate qualche mese fa. Secondo Schiavone il clan dei Casalesi avrebbe utilizzato anche aree molisane, la provincia di Isernia e il Matese, per sversare rifiuti tossici. Per questo sono state intensificate le attività, attraverso il controllo generale del territorio e gli interventi ispettivi nei luoghi potenzialmente sensibili, per la repressione degli illeciti ambientali e, in particolare, di quelli relativi allo smaltimento dei rifiuti speciali e pericolosi.

Alte l’attenzione e così pure la vigilanza per isolare e neutralizzare possibili infiltrazioni e condizionamenti nel sistema dell’economia legale e delle imprese.

I rappresentanti delle istituzioni chiamate a sovrintendere alla sicurezza dei cittadini non hanno mancato di rimarcare come permangono, in larghi settori della comunità regionale, situazioni di precarietà e disagio per la duratura e profonda crisi economica. In nessuna occasione, comunque, il disagio ha alimentato comportamenti illegali e di turbamento dell’ordine pubblico, “a testimonianza – si legge nel comunicato – del senso di responsabilità e compostezza radicato nella popolazione molisana”.

Le forze dell’ordine, in raccordo con l’autorità giudiziaria e in collaborazione con i governi regionale e locali, sono impegnate nel rafforzamento della sicurezza pubblica, che è fattore fondamentale anche per lo sviluppo economico. In questi giorni  con uno sforzo in più: l’organizzazione della visita di papa Francesco il 5 luglio. Per la quale è già partito il conto alla rovescia.

 

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