È morto ieri sera, all’età di 85 anni, il giornalista Federico Orlando. Nato il 13 ottobre 1928 a San Martino in Pensilis, dopo aver lavorato al Messaggero e al Giornale d’Italia, entra nel Giornale diretto da Indro Montanelli, di cui diventerà condirettore. Con Montanelli condivide la rottura con l’editore Silvio Berlusconi e la conseguente nascita de La voce.

Dal 2008 era condirettore di Europa. Dopo essere stato dirigente del Pli, nel 1996 è stato eletto deputato nelle liste dell’Ulivo in Molise. Successivamente, all’adesione al Partito democratico ha affiancato anche quella ai Radicali.

Una vita dedicata al giornalismo, senza mai rinunciare all’impegno politico. Quella di Federico Orlando è stata una carriera intensa, vissuta fino all’ultimo tra inchiostro ed editoriali. L’ultimo, dal titolo “L’Italia del discussionismo che non molla”, era stato pubblicato solo qualche giorno fa, martedì 5 agosto, sulle pagine di Europa: una critica all’Italia del “discussionismo” inconcludente e un invito alla classe politica a realizzare, al contrario, un reale riformismo. Come era nel suo stile. Ad aprile, per le sue prese di posizione, finì anche nel mirino di Beppe Grillo, che lo mise all’indice nella rubrica “il giornalista del giorno” del suo blog, utilizzata per attaccare i cronisti che si sono espressi in modo sfavorevole al Movimento.

I colleghi di Europa, per i quali è stato un punto di riferimento, sia sul piano professionale che umano, lunedì alle 17 gli dedicheranno un semplice ricordo nella sede romana. Cordoglio anche dal mondo politico che lo ricorda come “un vero liberale”.

“Una voce lucida, una voce attenta, una voce onesta, capace di dire no, quando in pochi lo facevano, in nome dell’amore e del rispetto del mestiere scelto, il giornalista. Con Federico Orlando il Molise perde uno dei suoi personaggi più illustri, protagonista silenzioso di una cronaca destinata a diventare storia”.

Così il governatore del Molise, Paolo di Laura Frattura, esprime il cordoglio per la morte di Federico Orlando.

“Tanti di noi lo hanno conosciuto, incontrandolo per le strade dei nostri comuni, in particolare durante gli anni della sua esperienza parlamentare. È stato e resta un maestro di quel giornalismo mai compiacente con il potere. Braccio destro di Indro Montanelli, ha partecipato al racconto dell’Italia negli anni dei grandi cambiamenti del Paese fino a questi giorni. Cordiale, gentile, disponibile, Federico Orlando ha segnato un’epoca con uno stile pulito, severo, in grado di interpretare con lucidità la nostra società, in tutte le sue contraddizioni, con analisi serie e rigorose.

Un grande testimone di quel giornalismo – conclude il presidente – che definiamo autorevole. Alla famiglia del direttore Orlando le più sentite condoglianze”.

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