Le problematiche figlie della carenza di personale che hanno alimentato i disservizi alle Poste sono al centro delle riflessioni del segretario regionale della Cisl Poste Antonio D’Alessandro.
“Questi problemi – argomenta – si sono aggravati durante il periodo estivo con l’erogazione delle ferie programmate, situazione evidentemente ritenuta di poco conto da parte dell’Azienda. In questa fase si va avanti solo per lo spirito d’attaccamento dei lavoratori a cui, sempre più spesso, viene chiesto sostegno a ‘titolo personale’. Non è così che funziona, perché i lavoratori adesso sono sfiduciati e stanchi di una routine che dura da troppo tempo e non accenna a cessare! Appare chiaro in quest’ottica che l’assunzione di 5 CTD stagionali, a livello regionale, è risultata insufficiente, concepita da una strategia volta al risparmio immediato ma che, nel breve, porterà ripercussioni in termini di efficienza e sviluppo. Ormai è evidente che nascondersi dietro ‘il calo dei volumi’ è diventato una sorta di alibi che non incanta più nessuno: la qualità rimane molto bassa e la concorrenza cresce proporzionalmente”.
“Senza scendere nei dettagli, possiamo affermare – aggiunge D’Alessandro – che alcuni comuni sono privati del servizio di recapito ed altri serviti a giorni alterni o solo un paio di volte nella settimana, precorrendo deliberatamente ipotetici progetti che al momento non esistono neppure sulla carta. Eppure qui già si attuano. Una situazione disarmante che dà il senso del disinteresse dell’Azienda nei confronti del Servizio di recapito, già sofferente per i noti motivi legati al mercato di riferimento, perseverando nella disattenzione di regole e sani comportamenti, e che non lancia segnali reali di un cambiamento di rotta”.
“In tal senso questo sindacato – chiosa la nota – non cesserà di vigilare e di intervenire con tutti gli strumenti possibili affinché non prenda il sopravvento una gestione aziendale approssimativa e soprattutto ‘blindata’ sui contenimenti dei costi”.