Nuova grana per Poste italiane: le Segreterie regionali Molise della SLC-CGIL e della UIL-POSTE hanno infatti interrotto le comunicazioni con l’azienda.
“Nell’ultimo anno – spiegano le due sigle in una nota – abbiamo più volte denunciato la gravi problematiche che coinvolgono la stessa azienda nella regione Molise. E ciò sia in Mercato Privati che nei Servizi Postali ovvero, per intenderci, uffici locali aperti al pubblico e recapito della corrispondenza. Sono state aperte vertenze, presentate denunce, organizzati scioperi. Se sino ad oggi non sono state messe in atto le procedure di mobilità coattiva extraregionale per il personale che l’Azienda considera in esubero, se la stessa Azienda non ha provveduto ad ulteriori razionalizzazioni e chiusure al pubblico di uffici locali, se qualche speranza è stata data per la trasformazione dei contratti part-time in full-time, se sono stati inviate anche poche unità interinali per lo smaltimento della corrispondenza giacente, lo si deve all’impegno, alla perseveranza, all’attenzione che su questi temi hanno posto SLC-CGIL e UIL-POSTE. Purtroppo però è risultato vano ogni tentativo di condividere accordi su tutti i temi importanti che coinvolgono Poste Italiane in Molise. E la collaborazione non può trasformarsi in complicità e collusione. Non si può collaborare con un’Azienda che il giorno prima firma accordi ed il giorno seguente li disattende”.
I punti di contestazione sono legati, tra l’altro, al ‘trasferimento coattivo e punitivo del personale, chiaramente solo quello iscritto a CGIL e UIL, ignorando tutte le norme contrattuali che regolano la disciplina dei trasferimenti stessi’., al ‘far filtrare all’esterno, attraverso dipendenti appartenenti agli staff delle Filiali, dati sensibili abilmente manipolati e tesi a screditare SLC-CGIl e UIL-POSTE’ e impedire ‘l’accesso ai luoghi di lavoro a sindacalisti violando tutte le norme che regolano la materia’.