L’Unione sindacale di base anticipa la Cgil con uno sciopero generale a cui hanno aderito molti lavoratori molisani, dei settori pubblico e privato.
La sezione regionale del movimento ha sostenuto l’iniziativa di respiro nazionale che ha coinvolto i principali capoluoghi italiani organizzando un presidio in piazza Pepe, a Campobasso.
Presenti diversi militanti dell’Usb i quali hanno accolto i motivi della protesta, relativi alle riforme del Governo Renzi e in particolare a quella del lavoro e all’eliminazione dell’articolo 18.
“E’ il momento di dire basta – ha affermato Sergio Calce, segretario regionale dell’Usb – in Italia abbiamo 60 miliardi di euro di corruzione, 180 di evasione fiscale, oltre 150 della criminalità organizzata, i contratti dei dipendenti pubblici sono fermi da anni eppure si parla solo di tagli, alla sanità e ai servizi minimi.
Con questo sciopero vogliamo riportare al centro il lavoro e affermare l’importanza delle tutele”.
Alla giornata hanno partecipato i dipendenti della Fiat di Termoli e dei docenti colpiti direttamente da una serie di riforme che, a detta del sindacato, rischiano di creare ancora più precarietà.
Temi comuni anche alla Cgil, con cui Calce non esclude di tornare a ragionare in futuro.
“Fa piacere che la Cgil sia tornata in piazza – ha concluso – la manifestazione è però una cosa diversa dallo sciopero. Noi abbiamo voluto creare un blocco, ma è auspicabile che i sindacati parlino tra loro, poiché in questo modo i lavoratori saranno più forti”.