La cessazione, sabato, del programma ‘Mare Nostrum’ messo in atto dal governo Letta è oggetto di una riflessione di Fiora Luzzatto.

“È strano – scrive – che la fine di questo programma umanitario venga annunciata con soddisfazione anche da parte di chi – giustamente – aveva rilevato quante centinaia di vite sono state salvate proprio dalle navi di “Mare Nostrum”. È falso che le competenze di “Mare Nostrum” siano ora passate al programma “Tritone”. È vero invece che i pattugliamenti, d’ora in poi, ricominceranno ad avvenire soltanto nelle vicinanze della costa. Il Mediterraneo, più che “Mare Nostrum” diventerà dinuovo “Mare Monstrum”. E se vedremo ancora – come potrebbe  avvenire – la tragedia di un carico di uomini, donne e bambini in fuga, che annegano nel Mediterraneo, non serve versare ipocrite lacrime di coccodrillo: quei morti ce li avremo sulla coscienza. Che fare dunque? Chi conosce a fondo le problematiche delle migrazioni, chiede che l’Italia apra uffici di informazione nelle Ambasciate di quei Paesi con cui esistono relazioni diplomatiche (ad esempio: Nigeria, Tunisia, ecc.) in modo che i migranti possano partire già con regolari contratti di lavoro, e si possa valutare se la persona abbia i requisiti per chiedere asilo. Caro Ministro Gentiloni, questo tocca a te: la tua storia personale e politica dovrebbe renderti paladino di questa umanità in marcia verso un futuro migliore. Poi per quei Paesi che sono in preda di guerre o di anarchia (ad esempio: Libia, Siria, Eritrea), essendo impossibile appoggiarsi alle Ambasciate, si deve prevedere che i profughi, al loro arrivo in Europa, abbiano la libertà di fare la richiesta di asilo in un Paese di loro scelta: non necessariamente in Italia. Questo spetta a te, cara Ministro Mogherini, nostra voce in Europa: “qui si parrà la tua nobilitate”. E qui vicino a noi, che cosa avverrà con la cessazione di  “Mare nostrum”? Che fine faranno i profughi che da alcuni mesi stanno affollando gli alberghi di alcune località della nostra provincia? Non è normale che tutti noi facciamo come gli struzzi fingendo di non vedere. Ci rendiamo conto che, se non si ragiona sul futuro di questi giovani, fatalmente scoppieranno le guerre tra poveri? Veramente non prendiamo atto che siamo così vicino alle terre di camorra, e questi stranieri rischiano di diventare la manovalanza della mala vita?  Dunque si vede l’urgente necessità che la Regione Molise affronti tale problema, e il Presidente della Provincia, facendosi carico delle difficoltà dei piccoli Comuni che ospitano gli stranieri, apra una trattativa con il Prefetto per stabilire quali prospettive si aprono per questi giovani col nuovo anno”.

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