Le firme raccolte fino ad ora sono 3500. “L’obiettivo – ha detto Nicola Cavaliere delle Acli nel corso della conferenza stampa che si è svolta stamane a Campobasso – è quello di raggiungere una cifra molto più ampia. Per questo sabato prossimo ci sarà la ‘Giornata della Tutela’: nelle piazze di Campobasso, Isernia e Termoli verranno allestiti appositi banchetti dove sarà possibile aderire alla petizione che poi sarà sottoposta all’attenzione del governo Renzi”.
Una mobilitazione per dire no all’articolo 26 della legge di Stabilità che va a tagliere il 30, 35% delle risorse stanziate in precedenza per il ‘fondo Patronato’.
Circa 150 milioni in meno che rischiano di azzerare quanto di buono fatto in cento anni di attività. Riduzioni che andranno a incidere anche sui posti di lavoro.
“L’organico dei patronati verrà ridotto notevolmente, parliamo di 5000 esuberi, posti di lavoro che verranno tagliati per mancanza di fondi”, ha sottolineato nel corso dell’incontro con i giornalisti Giuseppe Aurisano della Ital Uil.
“Le conseguenze negative le subiranno i cittadini – ha rincarato la dose Fabio Ianera dell’Inas Cisl – che non potranno più utilizzare i nostri servizi gratuitamente. Saremo costretti, ipotesi sempre più realistica, a far pagare le prestazioni che i nostri uffici sono in grado di fornire. Quanto previsto dalla legge di Stabilità presenta inoltre profili di incostituzionalità: il fondo infatti non è costituito da risorse che fanno parte della fiscalità generale, ma dalle contribuzioni di lavoratori e datori che lavoro che vengono versate alla previdenza”.
6.800 uffici in tutta Italia, oltre 12mila recapiti su tutto il territorio, che offrono consulenze nella nazione e all’estero, anche agli immigrati che vedono nelle strutture un punto di riferimento.
“Siamo pronti a protestare sotto gli uffici dell’Inps e della Prefettura”, ha annunciato Antonietta Turro di Inca, il patronato della Cgil.
Anche in Molise il patronato è determinante per la popolazione. “Ce ne sono 29 – ha rimarcato Cavaliere – nel 2013 sono state aperte 60mila pratiche, un molisano su cinque si è rivolto alle nostre strutture. I tagli porterebbero alla chiusura del 50% degli uffici con ricadute devastanti sull’occupazione”.