È stato notificato a Palazzo Vitale il ricorso della Civitas contro la revoca dell’autorizzazione per la realizzazione di una centrale a biomasse a Campochiaro. Confermate dunque le anticipazioni: la ditta amministrata da Luca Di Domenico (il primo da destra nella foto) porta la Regione in tribunale. L’istanza al Tar sarà depositata entro la fine di questa settimana e chiede l’annullamento del provvedimento approvato dalla giunta e ratificato dal Consiglio prima di essere definitivamente contenuto in un decreto del governatore del 5 novembre scorso. La società titolare dei permessi si oppone dunque alla decisione presa dall’esecutivo Frattura e conferma la richiesta di un risarcimento danni da otto milioni e mezzo di euro. “Il ricorso è contro la revoca – spiega il legale della Civitas, Massimo Di Nezza – ed è una istanza nei confronti dell’ente Regione e non contro i singoli. Ci tengo a precisare questo aspetto: non ci siamo mossi contro i singoli consiglieri o assessori, ma sull’ente complessivo. All’interno di questa iniziativa c’è anche l’azione risarcitoria”. Nell’atto la Civitas fa riferimento alla cifra di otto milioni e mezzo di euro che era quella già indicata nella diffida inviata alla Regione quando fu avviato l’iter per la revoca. La società sostiene, riferisce sempre il legale, che a tanto ammontano le somme anticipate fino ad oggi per la realizzazione dell’opera.